Boscoreale: meno chiacchiere e più fatti

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I pontieri sono al lavoro. C’è qualcosa che si sta muovendo sottotraccia, ovvero nel chiuso delle «segreterie che contano», con l’obiettivo di ricucire gli strappi e le sovraesposizioni. Il che, tradotto dal politichese in termini più accessibili, significa che il conto in cui si tengono le dichiarazioni di facciata e le frasi di circostanza urlate in piazza per dimostrare la propria «forza» politica è prossimo allo zero.

Che significa? Che si sono fatte troppe chiacchiere a vuoto e si sono messi in moto meccanismi deleteri per la maggioranza. Ma, principalmente per se stessi. Perché se inizi una «guerra», per quanto incruenta possa essere, per quanto l’attacco possa essere chirurgico, sempre qualche caduto c’è. O, almeno qualche ferito. Grave.

Tutti gli attacchi al sindaco, dicono quelli che di politica se ne intendono e ne masticano, fatti così, alla luce del sole, servono solo a dare una pessima impressione alla gente. Anche perché non portano a un bel niente. Balzano può decidere di lasciare le cose come stanno, ed è una delle opzioni, e allora chi ha urlato che fa? Continua a urlare? Se ne va? Poco credibile. Balzano lascia e da il benservito a tutti: che succede? Chi segue chi? A chi conviene riandare alle elezioni, in questi periodi di ristrettezze economiche, e rimettere mano alla tasca per portare avanti una campagna elettorale che non gli assicura la rielezione.

E se il sindaco «impazzisse» e decidesse di scaricare chi gli sta creando problemi che non gli consentono di portare avanti una politica giusta per la rinascita della cittadina, e chiamasse Gennaro Langella a sostenere una maggioranza di intese più larghe di quelle attuali? Ovviamente, questa è fantapolitica.

Ma, come diceva qual vecchio saggio del «Divo Giulio» la politica è fatta anche di mosse che non ti aspetti e che da quasi vincitore ti fa diventare perdente, all’istante. Su tutto, però, c’è il buon senso di chi la politica boschese ben la conosce e la pratica, al meglio, da molti anni, e che sa che in questi momenti di crisi e meglio tacere e lavorare in silenzio per strappare un accordo, o magari, un rimpasto, onorevole per tutti.

Il tutto, in attesa del prossimo consiglio comunale, che dovrebbe esserci prima della fine del mese. Questo, almeno, stando alle voci che sono uscite dal consiglio che i capi gruppo hanno tenuto a metà settimana.

Marina Elefante

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