Tre ragazze finiscono con l’auto nel Sarno. Due pompeiani prestano i primi soccorsi. Parla Farncesco Cesarano
Marianna Di Paolo
Il cuore grande di Pompei ha anche il volto di Francesco Cesarano e del sig. Ferdinando. I due concittadini non hanno esitato, la notte scorsa, a prestare i primi soccorsi alle tre ragazze precipitate con l’auto nelle acque del fiume Sarno. Incontriamo Cesarano, per ricostruire con lui i primi istanti di quella che è stata una tragedia scongiurata. “Erano circa le ore 01.30, avevo fatto da poco ritorno a casa”. Esordisce così Francesco. “Ad un tratto ho sentito delle urla provenire dalla direzione del fiume. Richieste d’aiuto che si facevano sempre più insistenti e così con mio padre ho deciso di incamminarmi per dare uno sguardo”. Il ricordo dei lamenti delle tre ragazze è ancora vividissimo nella mente di Cesarano che continua a ricostruire quelle drammatiche sequenze. “Quando siamo arrivati sul posto, proprio all’angolo dell’incrocio che è a pochissimi passi da dove vivo, le urla diventavano sempre più insistenti. Era buio e non riuscivamo bene a distinguere. Infatti l’auto non è stata visibile da subito. Le tre ragazze erano già in acqua. Due dal lato destro della sponda, l’altra invece si trovava sul lato sinistro ed era già stata trascinata dalla corrente un po’ più avanti rispetto alle amiche. Ho cominciato a chiedere aiuto a gran voce tanto che un mio vicino di casa, il sig. Ferdinando, è accorso subito in mio favore. Nel frattempo i miei genitori avevano allertato le forze dell’ordine ed anche il 118”. Un racconto preciso quello di Francesco, ricco di particolari. Una ricostruzione lucida di istanti che resteranno indelebili nella sua mente. “Io e Ferdinando ci siamo trovati dinanzi ad un bivio. Potevamo andare via e fare poi i conti con la nostra coscienza oppure restare e prestare soccorso. Abbiamo optato per la seconda scelta. Allora abbiamo deciso di scendere lungo le sponde del fiume e, formando una catena umana, siamo riusciti a trarre in salvo le due ragazze che erano avvinghiate alla fitta vegetazione. L’amico Ferdinando nel salvataggio, ha perso pure le scarpe”. Un sangue freddo che fa onore a questi due impavidi concittadini. Una determinazione che non ha lasciato spazio alla paura. Cesarano continua il suo racconto. “Le forze dell’ordine sono arrivate in poco tempo e si sono occupate di mettere in salvo la terza ragazza. La corrente del fiume l’aveva trasportata alcuni metri più in là. Mentre le due ragazze erano già state tratte in salvo da noi, i militari hanno tirato fuori l’altra giovane donna. Poi in ultimo è stata recuperata l’auto dai vigili del fuoco”. Questa la ricostruzione dei soccorsi dell’incidente della notte scorsa. Protagoniste dell’accaduto tre ragazze che viaggiavano a bordo di una Citroen C1 bianca. La conducente del veicolo è risultata positiva all’alcool test con un tasso tre volte superiore al limite consentito dalla legge. Per lei, venticinquenne cittadina torrese, denuncia per guida in stato d’ebbrezza, ritiro di patente e sequestro dell’auto. Le due passeggere invece sono entrambe di Scafati ed hanno rispettivamente 21 e 22 anni. Una tragedia fortunatamente scongiurata, con i militari dell’Arma che sono intervenuti calandosi nelle acque. Ma conforta sapere che nella città mariana ci siano persone dal cuore grande come Francesco e Ferdinando. Se loro non avessero sentito per primi quelle richieste d’aiuto, i fatti forse sarebbero andati diversamente. Cari concittadini, Pompei è orgogliosa di voi.