La fede e la forza, il Santo e il Vulcano, le due anime di Napoli inaugurano nel Museo del Tesoro di San Gennaro la mostra “Fuoco e passione”, realizzata in collaborazione con l’Osservatorio Vesuviano, il più antico ente vulcanologico al mondo, fondato nel 1841 da re Ferdinando II di Borbone.
La mostra, aperta fino a febbraio del prossimo anno, ripropone il binomio Vesuvio – San Gennaro, i due grandi giganti di Napoli, il grande ed eterno timore del risveglio del vulcano e la grande ed eterna speranza di protezione da parte di San Gennaro.
Il Museo del Tesoro trasforma i propri spazi, rendendoli ancora più innovativi e adatti ad accogliere il pubblico, proponendo pannelli didattici e monitor che accompagnano il visitatore durante il percorso di visita.
Il Tesoro di San Gennaro ha un valore superiore ai gioielli della Corona inglese e a quelli dello Zar di Russia, frutto di secoli di donazioni di papi, re, regine, imperatori, uomini illustri e gente comune, che l’antica istituzione della Deputazione della Cappella di San Gennaro ha preservato intatto, mettendolo al riparo da spoliazioni, finanziamenti di guerre e alienazioni.
Alternati a busti argentei dei Santi e ai preziosi arredi liturgici del Tesoro di San Gennaro, sono esposte medaglie in pietra lavica, campioni di materiale vulcanico e strumenti scientifici ottocenteschi per la rilevazione sismica, tra cui il primo sismografo elettromagnetico ideato da Luigi Palmieri, direttore dell’ Osservatorio Vesuviano, nel 1856. Un percorso suggestivo ed affascinante che riesce a mixare le due anime di Napoli, quella sacra e quella profana.
La mostra illustra, grazie ai prestiti del Museo dell’Osservatorio Vesuviano, attraverso documentazioni letterarie, gouaches, fotografie d’epoca, le diverse eruzioni del vulcano, a partire da quella del 1631, per la quale si realizzò la processione col busto di San Gennaro sul ponte della Maddalena a Napoli. La leggenda narra che, in quell’occasione, San Gennaro fermò la lava durante un’eruzione di una così grande intensità da “oscurare con le sue fiamme ed il suo fumo la luce del sole”. I napoletani, grati ed increduli, decisero di fargli erigere come ex voto, per volontà della Deputazione del Tesoro di San Gennaro a rendere grazie al Santo Patrono di Napoli, la guglia progettata da Cosimo Fanzago, che si trova a piazzetta Riario Sforza, proprio dietro la cappella del Tesoro di San Gennaro. Numerose le iniziative, destinate ai singoli visitatori, a gruppi e scuole per valorizzare e promuovere l’iniziativa, anche durante il fine settimana.
A partire dal 17 novembre, grazie a Cultura Felix, associazione di storici dell’arte napoletani, sarà possibile avere, ogni domenica, guide d’eccezione nel percorso mostra, che si rivelerà sicuramente, per i napoletani, e non solo, un’occasione imperdibile per rivivere l’indissolubile legame che da sempre caratterizza la nostra città, tra il sangue di San Gennaro e il fuoco del Vesuvio.
Agnese Serrapica