Terme di Stabia, il giorno della rabbia: corteo e sede del Pd occupata

terme13Questa mattina tra le strade di Castellammare è andata in scena la “marcia” della rabbia: protagonisti i lavoratori di Terme di Stabia, gli studenti stabiesi, i sindacati ed il mondo delle associazioni. I termali hanno sfilato in corteo percorrendo le principali strade della città per manifestare tutto il loro dissenso nei confronti della scelta messa in campo dal sindaco Nicola Cuomo: liquidazione la società partecipata comunale per poi passare alla cessione dei rami d’azienda. Soluzione questa più volte respinta da termali e sindacati che invece chiedono la messa in sicurezza dei conti dell’azienda per poi procedere alla privatizzazione con la priorità del mantenimento dei livelli occupazionali attuali.

Ad oggi i dipendenti con contratto a tempo indeterminato del Solaro sono cento unità mentre altri cento sono “stagionali”. Presenti al corteo anche il presidente del consiglio comunale Amedeo Di Nardo (Idv) ed il consigliere comunale di Sel Giuseppe Giovedì, oltre alle delegazioni di altre realtà occupazionali locali come Avis, Stabia Porto e Fincantieri.

Rabbia ma anche sarcasmo alla manifestazione di questa mattina. Tra i manifestanti anche un lavoratore “stagionale”, Giovanni Mainenti impegnato anche nel sociale, si è dipinto il volto di colore nero indossando una parrucca e avendo tra le mani un cartello con la scritta: “termale emigrato-stabiese, no alla delibera n. 46 sindaco dimettiti”. Chiaramente in polemica con la delibera che la giunta di Cuomo si appresterebbe ad approvare  con lo scopo di dare sostegno agli immigrati nella cittadina stabiese e con cui il Comune prevede di stanziare 96mila euro. Questo quando il primo cittadino non perde occasione per ricordare che le casse comunali sono vuote e per il complesso del Solaro non ci sono soldi da immettere per risanare i conti.

terme12La chiusura della manifestazione era prevista a piazza Giovanni XXIII però i termaliterme11 hanno deciso di raggiungere via Bonito ed entrare al palazzetto del mare dove stava per iniziare un convegno sulle mafie  alla presenza del primo cittadino stabiese. Quest’ultimo non è arrivato, forse perchè avvertito del cambiamento di programma attuato dai lavoratori di Terme di Stabia: l’ultima visita di Cuomo al palazzetto di via Bonito risale alla scorsa estate quando andò in scena una dura protesta dei termali quando pronunciò le stesse parole – cessione di rami d’azienda e nessuna certezza sulla salvaguardia di tutti i posti di lavoro – che hanno fatto scattare la nuova mobilitazione. Non paghi, i manifestanti hanno trasferito la loro protesta alla sede del Pd al corso Vittorio Emanuele che è stata occupata per alcune ore. Una scelta non casuale. All’interno dell’area politica democrat stabiesi non c’è particolare unità su varie questioni a partire dalla vertenza Terme e il dissesto finanziario dell’Ente comunale che il sindaco Cuomo si prepara a proclamare.  Cori e affissione di striscioni alla sede del Pd per chiedere proprio ai democratici stabiesi di prendere una posizione sulla vertenza dopo la linea dettata dal primo cittadino che propende per la messa in liquidazione di Terme. Il tutto proprio mentre in queste si aprono i lavori del congresso cittadino del Pd per eleggere il nuovo segretario cittadino che dovrà raccogliere l’eredità di Cuomo: in lizza i due renziani Peppe Giordano e Toni Pannullo, ex capogruppo consiliare.

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