Caserta, voleva uscire dal clan: ucciso dopo essere stato attirato nella trappola da un amico

polizia_arrestoQuattro arresti sono stati eseguiti questa mattina dalla squadra mobile di Caserta, diretta dal vicequestore Alessandro Tocco, in relazione all’omicidio di Domenico Motti, avvenuto il 31 agosto1993 a Carinaro. Secondo gli investigatori furono i vertici del clan Bidognetti a ‘decretare’ l’eliminazione di Motti perché questi, affiliato all’organizzazione, stava tentando di allontanarsene. Gli arresti sono stati eseguiti al termine di un’indagine coordinata dalla Procura Antimafia di Napoli, in base a un’ordinanza emessa dal gip del tribunale di Napoli.

 

A finire in manette sono stati Raffaele Cantone, noto come ‘o Malapell’, gia’ detenuto; Luigi Coscione, noto come ‘o Marsiglies’; Giuseppe Cristofaro, gia’ detenuto; Luigi De Vito, noto come ‘o sciuocc’. I quattro sono tutti ritenuti affiliati al clan dei Casalesi, fazione dei Bidognetti. Le accuse nei loro confronti sono di omicidio pluri-aggravato, detenzione e porto illegale di armi comuni da sparo, aggravati dal metodo mafioso e dal fine di agevolare il clan dei Casalesi.

 

Il provvedimento restrittivo rappresenta l’esito di un’indagine, suffragata dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, che ha portato all’individuazione del grave fatto di sangue. Secondo le risultanze investigative, i vertici del gruppo Bidognetti decisero l’eliminazione di Motti come monito per tutti i proseliti sull’inviolabilità del vincolo associativo. Ne venne così decisa l’esemplare eliminazione, affidando a un amico fidato della vittima l’incarico di attirarlo, con il pretesto di un appuntamento, in una trappola, al fine di agevolare la fase esecutiva dell’omicidio. Motti, arrivato sul luogo stabilito, fu brutalmente ucciso a colpi di pistola calibo 7,65 da un altro complice, che fu l’esecutore materiale del crimine. Inoltre, in relazione all’omicidio di Motti è indagato, quale mandante, il capo-clan Domenico Bidognetti, detto Cicciotto e mezzanotte.

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