Pompei, controlli anti-accattonaggio. I carabinieri rintracciano tre minori. Genitori denunciati

Vittime dell’accattonaggio, costretti a chiedere l’elemosina. Nella mattinata di ieri i militari dell’Arma di Pompei, agli ordini del comandante Tommaso Canino, unitamente ai vigili urbani e ai servizi sociali, hanno fermato tre minori, uno di nazionalità italiana e due di nazionalità rumena provenienti dai comuni di Boscoreale, Torre Annunziata e San Giuseppe Vesuviano. I minorenni rispettivamente di anni 12, 14 e 17, chiedevano la carità davanti al sagrato del Santuario di Pompei, approfittando dei numerosi pellegrini che affollano la piazza in concomitanza con l’inizio delle celebrazioni liturgiche. Con modi insistenti e a tratti molesti, venivano chiesti soldi ai passanti. HQ04_0132_G.PirozziA seguito degli accertamenti effettuati, i carabinieri hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata e alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minori, i genitori degli adolescenti fermati. Sei gli adulti finiti nei guai. S.E. classe ’79 di nazionalità rumena e domiciliata in Torre Annunziata. S.V.A del ’75, rumeno domiciliato a Torre Annunziata. Del ’95 invece l’italiano proveniente da Boscoreale. B.I. rumeno del ’76  domiciliato a San Giuseppe. Classe ’79 per B.A, rumena con domicilio a San Giuseppe Vesuviano. E poi c’è l’ultima denunciata che chiedeva additittura l’elemosina portando in giro un bambino di soli quattro mesi tenendolo in braccio. Si tratta di B.A, classe ’91 domiciliata a Torre Annunziata. Durante l’attività svolta dalle forze dell’ordine si è altresì proceduto all’identificazione di altre cinque persone maggiorenni dedite all’accattonaggio. La task force di ieri s’inserisce nel quadro di un’ampia attività di contrasto all’accattonaggio nelle aree prossime al Santuario della Beata Vergine del Rosario. Nel febbraio scorso, a seguito di altri controlli effettuati dai militari dell’Arma, quattro minori erano stati affidati, su disposizione del Pm dei minori di Napoli ad una comunità e successivamente riaffidati ai genitori. Ritmo serrato dunque per l’attività di controllo sulla territorialità pompeiana. E sotto la lente d’ingrandimento dei carabinieri oltre la prostituzione c’è pure l’accattonaggio.

Marianna Di Paolo
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