Con la delibera numero 363 del 9 settembre scorso, emanata dalla Giunta regionale della Campania, infatti è stata indetta la riapertura in tutta la regione della formazione per i nuovi operatori socio sanitari, dando la possibilità a tutti i cittadini di acquisire il titolo con un percorso formativo di mille ore, nonché l’istituzione del nuovo profilo di “O.S.S. con formazione complementare”.
“Questa delibera – secondo i rappresentanti della Federazione Sindacati Indipendenti – avrebbe di base un controsenso, infatti andrebbe a formare nuovi Operatori Socio Sanitari dimenticandosi di quelli che sono già attivi in tutte le Aziende Sanitarie Locali ed Ospedaliere della Regione. Peggiore diventerebbe la situazione degli O.S.S. in servizio nelle aziende ospedaliere private anche loro obliati e retrocessi in serie C”.
In risposta a tale situazione, la Segreteria Regionale del F.S.I. ha sollecitato un incontro ufficiale con il Commissario ad Acta per dare una prospettiva professionale agli O.S.S., come è già avvenuto in tante Regioni Italiane.
La F.S.I si dichiara “non contraria alla riapertura del mercato formativo di nuovi Operatori socio sanitari”. Ciò che chiede, però, è di prevedere nel prossimo contratto nazione di categoria “uno sviluppo di carriera sia economico che professionale per tutti gli O.S.S. che nonostante le pessime condizioni lavorative ed il blocco dei salari hanno garantito il loro impegno”.
Di fatto pochi sono a conoscenza dell’esistenza degli Operatori Socio Sanitari e ancor meno sono coloro che conoscono le loro funzioni; figura professionale istituita il 22 febbraio 2001 con la Conferenza Stato-Regioni, il compito dell’O.S.S. è quello di svolgere attività che aiutino le persone nel soddisfare i propri bisogni fondamentali operando e collaborando con le altre figure ausiliarie e sanitarie. Gli Operatori socio sanitari sono diventati delle figure chiave nell’ambito ospedaliero perché necessarie ai fini organizzativi e capaci grazie alla loro formazione di muoversi nel contesto sociale e sanitario. Ancora una volta, come per i concorsi del personale docente indetti dal ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, sembra che si mettano da parte anni di esperienza ed impegno con l’illusoria promessa di creare nuove opportunità laddove non ci sono.
Angela Donnarumma