Parte il business dei corsi di sostegno. L’Anief risponde con l’iniziativa “non un’ora di meno!”

IMG-20130811-WA000 (1)E’ sempre la solita storia: si specula sulla pelle dei più deboli (gli alunni) e di chi è in cerca di un lavoro stabile (i docenti precari). Dovevano essere molte di più le assunzioni sui posti di sostegno fissate dal Governo attraverso il decreto 104 ‘La Scuola riparte’, convertito nella Legge n.128 dell’8 novembre 2013 entrata in vigore quattro giorni dopo: rispetto ai 26.684 insegnanti di sostegno da immettere in ruolo in un triennio, mancano all’appello altrettanti posti. Il dato emerge chiaramente alle anticipazioni dei dati statistici sugli alunni con disabilità e sul sostegno relativi all’a.s.2013/2014 pubblicate in queste ore dal Ministero dell’Istruzione. Anziché assumere sulla base dei posti reali dell’anno scolastico in corso, pari a oltre 110mila insegnanti di sostegno a “copertura” di circa 222mila alunni disabili certificati, lo Stato ha continuato a mantenere come riferimento l’anno 2006/07. Parametro sbagliato in quanto per quell’anno gli alunni con handicap erano pari a circa 180mila anziché gli attuali 222mila. In questo discorso ci rimettono gli studenti ma anche i docenti.
Per quest’ultimi in cerca di un contratto a tempo indeterminato non è finito il discorso. Molti colleghi si butteranno in quello che è diventato il business dei corsi di sostegno universitari. I docenti foraggiano gli atenei con 20 milioni di euro. Infatti le università incaricate dal Miur approfittano della loro autonomia: chiedono fino a 200 euro per partecipare alla sola prova preselettiva e quasi 3mila euro per frequentare i corsi formativi. Siamo al paradosso, i futuri insegnanti degli alunni con bisogni speciali trasformati in ‘bancomat’ approfittando della loro probabile assunzione nei ruoli dello Stato nei prossimi tre anni.
Ora, considerando che i posti complessivi che verranno messi a bando per specializzarsi sul sostegno, in base al Decreto Ministeriale 706/13, sono 6.398, alle università incaricate dal Miur di organizzare i corsi verrà corrisposta dagli aspiranti docenti di sostegno una cifra complessiva vicina ai 18 milioni di euro. Cui vanno aggiunti almeno altri 3 milioni derivanti dal “contributo” richiesto ai 20mila candidati (a tenersi “bassi”, stimando il triplo dei candidati rispetto ai posti messi a concorso) che tenteranno di accedere ai corsi attraverso i test e le prove preselettive: ad ogni aspirante alla frequenza del corso di sostegno viene infatti chiesta una quota di partecipazione che va tra i 110 e i 200 euro.
E gli alunni e le loro famiglie? Anche loro non se la passano meravigliosamente. All’inizio di ogni anno in ogni regione c’è in generale una diminuzione di ore di sostegno. E come ogni anno ci sono sentenze dei Tar che riconoscono il diritto degli alunni con disabilità grave ad avere l’insegnante di sostegno per il suo intero orario di servizio settimanale (rapporto 1:1). L’ultima in ordine cronologico di nostra conoscenza è arriva dal Tar di Palermo, dove il 14 ottobre i giudici amministrativi hanno reputato legittima la richiesta delle famiglie di assegnare con continuità un insegnante di sostegno a ogni alunno disabile grave (come indicato nell’art. 3, comma 3 della Legge 104/92). Inoltre, gli stessi giudici hanno reputato insanabile il danno esistenziale arrecato in passato a questi alunni, destinando alle loro famiglie mille euro per ogni mese di mancata assegnazione del docente di sostegno con la modalità suddetta. Bisogna rispettare la sentenza n. 80/10 della Corte Costituzionale secondo cui i bisogni speciali debitamente certificati non possono essere delegati agli insegnanti delle materie curricolari.
L’ANIEF ribadisce la volontà di battersi a fianco dei soggetti disabili e delle loro famiglie. A tal proposito ricorda di aver avviato, nel mese di settembre 2013, l’iniziativa “Sostegno: non un’ora di meno!”. Attraverso cui ha deciso di dire “Basta!” a questa prevaricazione da parte del Miur che viola i fondamentali diritti dei nostri alunni più deboli. Si è messo gratuitamente a disposizione di questi ragazzi e delle loro famiglie tutta l’esperienza dei propri legali sull’intero territorio nazionale, in modo che i Tar di competenza possano riconoscere d’urgenza in loro favore l’assegnazione di un docente di sostegno per l’intero orario di servizio settimanale dell’insegnante (rapporto 1:1), nel pieno rispetto del reale fabbisogno didattico-educativo dell’alunno.
L’ANIEF ricorda che è ancora possibile aderire all’iniziativa e chiedere le istruzioni operative scrivendo a sostegno@anief.net sia da parte delle famiglie direttamente interessate, sia da parte dei docenti e dei dirigenti scolastici che vogliono attivarsi in prima persona per segnalare i casi di alunni in situazione di gravità (art. 3, comma 3, Legge 104/92) cui è stata negata la corretta attribuzione delle ore di sostegno. Per il territorio Campano gli avvocati di riferimento sono Michele Speranza di Napoli e Aldo Esposito di Castellammare di Stabia.
E in nostro impegno non si ferma certo qui. Quest’anno abbiamo organizzato un corso sull’autismo A.B.A e V.B a che si terrà, a partire da novembre, su tutto il territorio nazionale.
Il corso, della durata di 16 ore, è rivolto ai docenti di ogni ordine e grado, interessati a migliorare le proprie competenze nella gestione in classe di bambini con diagnosi d Disturbo generalizzato dello Sviluppo ed Autismo.
Esiste una convenzione con Banca Mediolanum, che consente l’iscrizione totalmente gratuita al corso. Per le info su www.anief.org o campania@anief.net.

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