Stabiae nei siti Unesco? La bufala in una nota di Sel

Scavi Stabiae

In una nota dell’ufficio stampa regionale di Sinistra Ecologia e Libertà (SEL), apparsa il 20 novembre scorso, si legge testualmente: “Esprimo grande soddisfazione per la scelta del ministro Bray – commenta Arturo Scotto, deputato e segretario regionale di sinistra ecologia libertà – perché l’inserimento di Stabiae nel sito Unesco ci consente di programmare finalmente uno sviluppo a guida pubblica dell’immenso patrimonio archeologico di Stabiae e a rilanciare in chiave turistica l’area di Varano.”

Appena ho appreso questa notizia, lo confesso, sono balzato dalla sedia. Perché una notizia di tale portata non può passare inosservata. Ho letto con attenzione tanto il testo dell’interrogazione parlamentare rivolta dall’onorevole Scotto al ministro Bray, quanto la successiva risposta del Ministro. Premesso che non ho il piacere di conoscere Scotto. Ma ho l’impressione che abbia preso una topica alquanto marchiana. Infatti, leggendo le parole del comunicato ministeriale non credo sia proprio il caso di condividere i toni trionfalistici del deputato e di tutto il suo ufficio stampa. Affidiamoci alle parole del ministro ed in particolare a quelle che chiudono l’intervento:

“Si è inoltre ritenuto utile proporre l’iscrizione nella Lista del Patrimonio, delle Ville di S. Marco e di Arianna poste sulla collina di Varano. Questa proposta, in corso di redazione, sarà presentata all’UNESCO come una minor boundary modifications, così come previsto dalle Linee Guida Operative per l’attuazione della Convenzione sul patrimonio mondiale, entro il 1 febbraio 2014.”
L’inserimento di Stabiae nel patrimonio Unesco, enfaticamente celebrato da Scotto e il suo staff, non c’è. E non è nemmeno ufficiale, perché, come si legge dalla nota del Ministero, si tratta di una proposta in corso di redazione. Allora mi chiedo: come è possibile abbandonarsi ad un entusiasmo così esplicito e quanto mai inopportuno? Com’è possibile non sapere che l’inserimento Unesco necessita di un lungo cammino, fatto di strade in salita ed intoppi burocratici? L’onorevole Scotto conosce realmente cosa sia una minor boundary modifications? Sa che la riperimetrazione dell’area archeologica gravitante su Pompei ed Ercolano non è un qualcosa che può avvenire a cuor leggero? Sa che per l’ingresso nell’elite dei siti Unesco servono, per legge, requisiti quali la sostenibilità e le strutture di ricezione turistica? Scotto dove ha letto che la promozione di Stabiae a sito Unesco è stata accettata?
Mi auguro che questa frettolosa, e del tutto errata, interpretazione del comunicato ministeriale sia frutto di sentimenti positivi, su tutti l’amore e la passione per la città di Castellammare di Stabia. In caso contrario, sarebbe l’ennesima riprova dell’approccio dannoso alle antichità dell’ager stabianus. Una politica fatta di tante piccole mollichelle di pane, di fumo negli occhi, di false speranze; di un grande e confusionario alveo nel quale poter mescolare un po’ tutto: tornaconto politico, promozione personale, populismo e speculazioni di ogni tipo.
Caro onorevole Scotto, se realmente tiene alla sua terra cominci a curare e a badare alla portata delle parole che affida ai suoi collaboratori. Perché così si producono danni su danni, gettando alle ortiche anche i propositi più meritevoli.

Angelo Mascolo

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