Nocera, vertenza Ipervigile. I sindacati: “Vicende aziendali che lasciano esterrefatti”

ipervigile“Da circa due anni i dipendenti dell’Ipervigile srl, della Worching, Astuto, Vigilanza Italia, Bsk di Napoli e Caserta stanno vivendo un alternarsi di vicende aziendali che li lasciano a dir poco esterrefatti”. A comunicarlo è stato nelle scorse ore il segretario regionale di Cisas-Vigilanza Giuseppe Cuccurullo. “Tredicesime mensilità percepite solo dietro minacce di sciopero – ha continuato il sindacalista – continui soprusi sull’orario di lavoro, da effettuarsi con ritmi massacranti, pena attuazione di vere e proprie ritorsioni negli ordini di servizio, innumerevoli contestazioni disciplinari aventi il solo scopo di facilitare licenziamenti per giusta causa oggettiva. Inoltre negli ultimi mesi l’Ipervigile srl ha dato inizio a quella stessa strategia messa in opera nelle altre ramificazioni aziendali facenti capo alla sua stessa proprietà: con la scusante della crisi si mira indiscriminatamente a ridimensionare l’organigramma aziendale.

Le ultime tre mensilità sono state elargite solo ed esclusivamente grazie all’attento operato delle scriventi organizzazioni sindacali Cisas-Vigilanza e Sinal-Cisal. Con il provvedimento della Banca d’Italia del 23 ottobre scorso alla nostra azienda è stato fatto divieto di operare la reimmissione in circolazione di banconote che ha avuto come conseguenza l’immediata revoca di contratti da parte dell’Ente Poste, di Istituti di credito ed operatori commerciali, oltre che alla sospensione delle attività di caveau e sala conta. Stesso provvedimento anche alla Bsk Service. Il 28 ottobre scorso l’Ipervigile srl avvia la procedura di mobilità finalizzata al licenziamento collettivo nel quale si specifica l’esubero 157 unità lavorative. La discussione e l’esame congiunto con le organizzazioni sindacali però non è stato portato a termine fino a venerdì 15 novembre, data in cui c’è stata la revoca della licenza da parte della Prefettura di Salerno. La cosa sinceramente ci sembra strana. E visto che fino ad oggi l’azienda è stata amministrata in modo dubbio, vedi anche il grosso ammanco all’interno del caveau il quale ha dato il via al provvedimento della Banca d’Italia, abbiamo dato mandato ai nostri legali di poter effettuare i pignoramenti verso terzi in modo da fare recuperare ai dipendenti il più possibile, e contestualmente chiedere il commissariamento della società. In attesa stiamo organizzando di effettuare un altro sciopero, deciso all’unanimità dai dipendenti durante la riunione che si è tenuta presso il centro sociale di Pagani”.

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