La chiave tattica di Napoli – Parma, ecco cosa non ha funzionato!

hamsik

La squadra gialloblù guidata dall’ex tecnico Donadoni si presenta al S. Paolo infoltendo il centrocampo con cinque uomini e lasciando in avanti il talentuoso Cassano e il peperino Sansone, calciatori che non danno un punto di riferimento fisso per i difensori partenopei. Il Napoli, d’altro canto, è in inferiorità numerica nella zona nevralgica del campo e soprattutto Inler è in evidente crisi. La soluzione tattica per ovviare a questa manovra è una maggiore circolazione di palla, soprattutto in velocità, ma il Napoli del primo tempo non è capace di farlo ha in Higuain un terminale offensivo troppo lento e prevedibile. Le fasce azzurre sono bloccate, le veloci ripartenze del Parma evidenziano la lentezza della retroguardia azzurra. Il primo tempo è privo di emozioni e l’unico calciatore degno di nota è il solo Armero, generoso e niente più. La seconda parte della gara inizia sempre con un ritmo blando e con quella circolazione di palla che stenta a decollare. Ci si aspetta una mossa del tecnico partenopeo con un probabile inserimento di un calciatore che abbia le caratteristiche di poter saltare l’uomo e avere superiorità numerica in quell’imbottigliamento difensivo preparato da Roberto Donadoni.  Questo non avviene prima del 68°, quando Benitez toglie quel Pandev che mai è stato pericoloso, inserendo Marek Hamsik.  La sfortuna si abbatte in casa Napoli perché dopo otto minuti deve sostituire Hamsik per infortunio inserendo Mertens. La gestione degli uomini, nella gara di stasera, evidenzia un ulteriore problema soprattutto in chiave Champions. Higuain visto in campo stasera era un calciatore abulico, senza voglia ma soprattutto appesantito. La gara termina con la sconfitta del Napoli, soprattutto per un errore di Insigne e una copertura non effettuata nel modo adeguato da Inler. Un Napoli, forse, con la testa già a martedì, ma un Napoli che ha evidenziato notevoli problemi atletici, dove nella seconda parte non si è vista una sovrapposizione di Maggio e ha mantenuto in panca quel Zapata che poteva forse combattere con il fisico contro i centrali difensivi parmensi.  Napoli da rivedere…

 

Nando Zanga

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