L’ecoscandaglio ha individuato la sagoma dell’auto finita nel Sarno

Ecoscandaglio riposto

L’ecoscandaglio con tecnologia sonar a fine serata è stato smontato e riposto nel suo baule. Le voci di un nuovo strumento in arrivo si erano rincorse tra la folla e gli operatori dell’informazione nel pomeriggio, quando l’arch. Scognamiglio, funzionario tecnico del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Napoli e responsabile delle operazioni, parlando a telefono si diceva pronto a ricevere ed impiegare un eventuale altro strumento, magari più potente. Dalle parole ai fatti però c’è sempre un mare di variabili, in questo caso un fiume.

L’ecoscandaglio, contrariamente a quanto riportato da diversi organi di informazione non individua masse “ferrose” e non individua lavatrici e frigoriferi, che insieme ad una massa indecente di altri rifiuti, molto probabilmente, popolano il fondo di questa specie di fiume che l’inciviltà ci ha consegnato.

Lo strumento che stanno usando i Vigili del Fuoco utilizza un segnale sonoro che viene riflesso dal fondale; il tempo impiegato dal segnale per compiere il percorso barca-fondo-barca viene misurato e in questo modo si riesce ad ottenere una mappa del letto del fiume e delle ulteriori sagome di oggetti che lo popolano.

Questo particolare macchinario nei giorni scorsi sembra essere stato fortemente limitato dalla densità dell’acqua carica di melma e detriti, mentre questa mattina le cose sembrano essere cambiate. L’onda di piena che oggi ha caratterizzato il fiume era ricca di acqua piovana, pulita, che ha diluito la melma e fatto sì che il sonar riuscisse a dare risultati più puntuali ed attendibili al 90%.

Quando si è deciso, a fronte di questa inattesa, ma sperata novità, di ripartire dal ponte teatro dell’incidente, dopo aver scandagliato circa un chilometro di fiume, i risultati sono venuti.

Prima sono stati individuati un paio di punti sensibili, non per gli oggetti metallici, l’ecoscandaglio non è un metal detector, ma per la presenza di sagome che potevano ricondurre alla forma dell’utilitaria. Infine le ricerche si sono concentrate a poche decine di metri dal ponte maledetto.

ricerca sonar

L’automobile sembra proprio essere stata individuata. Ed allora tutti fuori dall’acqua per una pausa di dieci minuti ed un breafing per fare il punto; ma non si ritorna più nel fiume. Tutto rimandato a domattina, ma da quanto siamo riusciti a leggere tra le righe delle comunicazioni ufficiali e negli sguardi, le bocche sono ben cucite, dei tanti uomini impegnati nelle ricerche, il risultato sembra certo. Le nostre conclusioni erano ulteriormente avvalorate dal fatto che venivano allertati e subito si portavano presso il motorhome della logistica i militari della Guardia Costiera che domattina dovranno immergersi, zavorrati ed ancorati ad un palo sorretto da una gru, per andare a certificare il ritrovamento dell’automobile e per agevolarne il recupero.

Domattina noi saremo lì per aggiornare i nostri lettori nella speranza che finalmente si metta una dignitosa parola fine alle ricerche e si cominci a dare un significato ad una brutta tragedia.

Gennaro Cirillo

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