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Pompei: terre vesuviane, mostra di pittura e non solo “rifiuti”

maiuri03Cinquanta anni fa si spegneva la vita di Amedeo Maiuri, noto archeologo che tanto si prodigò per i reperti archeologici di Pompei e non solo. Paradossalmente, mentre si legge di crolli, cedimenti e cadute di questa o quella importante struttura del sito archeologico pompeiano, la stessa Pompei organizza una mostra di pittura per ricordare agli altri (o forse a sé?) chi in periodi non proprio ottimali, tanto ha fatto per valorizzare o, semplicemente, salvaguardare la testimonianza di culture antiche sul territorio. Il convegno per Amedeo Maiuri, fissato per il 6 dicembre, ore 19.00, coinvolgerà un parterre di tutto rispetto che ha già, in maniera indipendente, dedicato scritti in memoria dell’archeologo che, sotto i bombardamenti del Secondo conflitto mondiale, tanto si preoccupò affinché nessuna mina distruggesse gli scavi campani (con risultati negativi). Interverranno, appunto, Salvatore Ferraro, Natalia Alterio e Salvatore Ciro Nappo, rispettivamente accademico pontaniano, professore e archeologo, sapienti non solo di Maiuri ma motivati anche da un forte legame professionale con Pompei e i suoi beni culturali.

Va aggiunto che il convegno su Maiuri avverrà nell’ambito della mostra di pittura visitabile presso il Museo Gracco di Villa dei Misteri, presso Pompei. Esporranno dal 3 dicembre 2013 al 12 gennaio 2014 vari artisti tra cui G. Calabrese, F. Gracco, T. Gracco, O. Caldara, G. Ferraro, V. Miranda e P. Rosamilia. Gli artisti sono accomunati dal loro impegno, a livello internazionale, di estrarre da ogni angolo del pianeta ciò che di bello ha da offrire. (in questo caso, anche da quella che sta essendo venduta come terra di fuochi). Sarà possibile prender parte all’esposizione dalle ore 10.00 alle 13.00 dal martedì alla domenica.
La mostra, organizzata dal Rotary Club Pompei Sud e dall’Inner Wheel Club Pompei Oplonti Vesuvio Est, spinge a spostare un po’ l’attenzione dalla brutta immagine (seppur rispondente al vero) affibbiata a quella che i romani definirono Campania Felix. Spennellate colorate coi toni dei roghi nocivi, della spazzatura dimenticata ai cigli delle solite strade, tragedie derivanti da una cattiva gestione delle zone adiacenti il fiume Sarno e del fiume stesso. Insomma, la “terra dei fuochi” non è, improvvisamente, l’unico argomento di cui disquisire a proposito della Campania.

Marianna Di Nola

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