L’eurodeputato Enzo Rivellini (Fi/Ppe) ha rilasciato la seguente dichiarazione: «Ho scritto al Capo dello Stato Italiano, Giorgio Napolitano, al Presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy ed al Presidente della Commissione José Manuel Barroso, oltre che al Presidente dell’europarlamento Schulz, al Premier Letta ed ai vertici dei sindacati italiani, perché ritengo assolutamente indispensabile affrontare le gravi disparità di lavoro che persistono tra i vari Stati membri dell’Ue.
Da tempo sono fautore di una proposta che reputo indispensabile, lo Statuto Europeo dei Lavoratori, per rispondere al profondo disagio che c’è tra lavoratori ed operai che oggi perdono il posto di lavoro per evidenti condizioni di disparità legislativa nell’Ue.
E’ infatti, umanamente e politicamente difficile spiegare come in una Europa libera da restrizioni alle frontiere ed unita da una sola moneta e da una sola bandiera esistano ancora diverse legislazioni nel mondo del lavoro che producono situazioni di asimmetria contrattuale macroscopiche e che di fatto inducono pratiche di concorrenza sleale e dumping sociale.
Può sentirsi “realmente europeo” un operaio che perda la propria occupazione perché la sua azienda, sfruttando situazioni salariali di sicurezza sul lavoro “al ribasso”, trasferisce il suo reparto in un altro Paese dell’Ue ? I principi di uguaglianza e di salvaguardia dei diritti dei lavoratori non sono forse ragioni sufficienti per poter armonizzare questa materia e legittimare uno Statuto europeo dei lavoratori ? Pervenche Berès, Presidente della commissione per l’occupazione e gli affari sociali al Parlamento europeo, che ho sollecitato, ha risposto per iscritto alle richieste presentate e ha sottolineato come, attualmente, esistano problematiche burocratiche e statutarie che impediscono la discussione sul tema».