Un Consiglio comunale che si preannunciava caldo, nonostante il clima degli ultimi giorni.
Il fatto che di Consiglio comunale non si può ancora parlare in quanto la seduta, sospesa ancora prima di cominciare a causa delle forti proteste dei lavoratori accorsi in massa per contestare l’operato dell’amministrazione, non ha ancora preso le mosse. Incontri incrociati dei capogruppo per trovare il bandolo della matassa coinvolgendo anche esponenti dei sindacati, ma nessuna strada sembra percorribile.
Il sindaco Cuomo portava nell’assise pubblica il dissesto finanziario che per qualcuno non è altro che un modo, di fronte alle difficoltà, di lavarsene le mani. Ma in tutto questo a fare notizia è stata la forte e ferma protesta di chi è allo strenuo delle forze, da chi ha necessità di lavorare e resta senza stipendio da troppo tempo. Ad attendere l’apertura dei lavori, che in effetti non è ancora cominciata, i lavoratori stabiesi dell’Avis, di Terme, di Multiservizi e di Stabia Porto.
Nella sua relazione Cuomo aveva rassicurato i lavoratori di Multiservizi dichiarandosi pronto a girare all’azienda i fondi regionali non appena dovessero arrivare, impegnandosi, altresì, a verificare in prima persone le denunciate incongruenze finanziarie.
Sulla questione Avis i lavoratori chiedono il reintegro di quanti sono ormai da tempo senza occupazione. Chiedono che siano rispettati gli impegni dell’assessore D’Auria affinchè il consiglio approvi un piano di riconversione, con step certi, che conducano alla creazione di opportunità lavorative. Su quest’ultimo argomento il sindaco ha rimandato i lavoratori al prossimo lunedì quando saranno note le intenzioni della Regione a riguardo della cassa integrazione straordinaria per il tempo necessario alla riconversione.
All’ordine del giorno l’approvazione delle tariffe Imu, Tares e Irpef, un’altra stangata per gli stabiesi. Alla fine la seduta si è conclusa intorno all’una di notte con l’approvazione dei provvedimenti, con 11 voti a favore e 3 astenuti, Eduardo Melisse e i consiglieri di Sel.