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Fingevano di imbarcare gasolio su “navi fantasma”: scattano 13 misure cautelari

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Fingevano di imbarcare gasolio su navi extracomunitarie per evadere le tasse: è scattata all’alba di oggi l’operazione “Nave Fantasma” che ha portato all’esecuzione di 13 misure cautelari.
Su delega della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, funzionari dlel’Agenzia delle Dogane di Napoli ed i militari appartenenti al gruppo guardia di finanza di Torre Annunziata, hanno eseguito 6 misure cautelari in carcere e 7 ai domiciliari, a seguito di un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale oplontino.

I soggetti accusati di associazione a delinquere finalizzata al contrabbando di gasolio e truffa ai danni dello stato sono: Salvatore De Francesco, Antonio Spadafora, Gennaro Pinto, Antonio Campagna, Vittorio Campanella, Vincenzo Baruffo, Alessandro De Francesco, Mario Di Maggio, Luigi Leone, Marcello Leone, Vincenzo Leone. I primi tre sono gli amministratori di fatto della società “Ge.Sa Oil Trading” utilizzata per il compimento delle condotte illecite, mentre le altre persone sono trasportatori.

Sono poi stati sottoposti a custodia cautelare in carcere anche Vittorio Campanella e Giacomo De Martino Miniero che all’epoca dei fatti, tra il 2010 e il 2011, ricoprivano il ruolo di funzionari doganali presso il “Molo Vigliena” del Porto di Napoli. Anche grazia a questa complicità di pubblici ufficiali, gli amministratori hanno potuto dare luogo a centinaia di vendite del prodotto petrolifero senza il pagamento delle dovute imposte.

Sono stati sottoposti a sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente disponibilità finanziarie, beni immobili, autovetture ed autoarticolati per un valore di circa 4 milioni di euro.
L’attività, eseguita nei Comuni di Napoli, Torre del Greco, Portici, Massa di Somma, Monte Forte Irpino e Faenza (Ra), scaturisce da una complessa indagine avviata nell’agosto 2011 dall’Area Antifrode della Direzione Interregionale delle Dogane di Napoli nell’ambito dell’azione di prevenzione e contrasto delle frodi in materia di accise ed iva.

Le indagini, condotte con minuziosi accertamenti documentali e mediante appostamenti e pedinamenti, hanno consentito di accertare che per più di 400 volte gli indagati hanno finto di imbarcare gasolio su navi battenti bandiera di paesi extracomunitari, operazioni che se fossero realmente avvenute avrebbero consentito l’esenzione dal pagamento dell’iva e delle accise.

In realtà le autobotti, uscite dal deposito fiscale di Torre Annunziata, non hanno mai raggiunto il porto di Napoli anche perché, nella maggior parte dei casi, le navi in questione non erano affatto presenti presso lo scalo partenopeo o, se presenti, non avevano inoltrato richiesta di rifornimento. Con ogni probabilità il carburante ha invece raggiunto moltissimi distributori della zona.
L’evasione accertata ammonta a circa 10 milioni di euro.

Gli accertamenti hanno consentito di individuare e sequestrare conti correnti bancari e postali, dossier titoli, polizze assicurative, terreni, appartamenti e veicoli a motore.
“L’operazione odierna – ha commentato il procuratore aggiunto Raffaele Marino – conferma l’attenzione di questo Ufficio alla trattazione di indagini aventi ad oggetto rilevanti evasioni fiscali con particolare attenzione all’utilizzo del sequestro per equivalente. In questa materia appare prioritario che all’accertamento dei reati si accompagni l’attuazione di strumenti normativi che consentano un pieno e celere ristoro per i danni patiti dallo Stato”.

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