Continua l’agonia a Ercolano dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Vincenzo Strazzullo. Spostata al 16 dicembre la seduta consiliare nella quale il leader Strazzullo dovrebbe cedere le armi non avendo più i numeri per governare la città. Ma il condizionale resta d’obbligo : l’abilità politica unita all’esperienza dell’attuale primo cittadino potrebbero last minute mutare il destino di una squadra di governo sulla carta destinata ad essere inesorabilmente deposta. Ercolano è da sempre il paese delle incoerenze e delle incredibili “permanenze” all’interno del palazzo di città. Gli addetti ai lavori ( perché ormai gli ercolanesi “comuni” ignorano di fatto la politica nauseati dai pessimi risultati) sono certi che Strazzullo venderà cara la pelle pronto a sfoderare dal cilindro magico riposto nel bagaglio politico antiche alleanze e intese mai concretamente cessate con ex fedelissimi.
La situazione è tragicomica : mentre da un lato i commercianti eroicamente boccheggiano per restare a galla, i giovani fuggono avviliti dal paese e le disfunzioni logistico-amministrative non si contano dall’altro l’inestirpabile falange della politica ercolanese sembra camaleonticamente cercare il guizzo vincente per assicurarsi “lunga vita” tra le mura del Municipio. All’ex sindaco di Ercolano Nino Daniele si rimprovera di non essere nativo dei luoghi e quindi di ignorare le problematiche storiche del territorio , alla precedente amministrazione presieduta dall’attuale onorevole Luisa Bossa di essere eccessivamente accentratrice : ci si chiede francamente quale tesi addurre per giustificare l’attuale flop di un governo locale che in Strazzullo , professionista ercolanese doc, avrebbe dovuto trovare concretezza e spessore agli occhi di una Regione Campania che guarda spesso con scetticismo la cittadina degli scavi.
Alfonso Maria Liguori