Rafa Benitez conferma il suo credo tattico, per il tecnico spagnolo l’unico cambio che ci deve essere è nell’idea, non nel modulo, e così facendo si presenta all’Olimpico in formazione tipo, invertendo le posizioni degli esterni d’attacco con Insigne a destra e lo spagnolo Callejon sul versante opposto. Benitez chiede a Behrami di ridurre gli inserimenti e le geometrie di Hernanes, con un Inler ancora troppo lento nella parte centrale del campo. Conferma gli stessi uomini in difesa, ma ha nell’out sinistro il punto debole, Candreva affonda come la lama nel burro su quel versante, Armero non ha nella fase difensiva il pezzo pregiato e fa sì che il laziale procuri tre nitide occasioni da gol alla sua squadra. Il macedone Pandev ancora un po’ sulle gambe è uno dei pochi azzurri capace di mantenere palla come pochi, e poi Higuain.Il bomber ex Real è capace di far reparto da solo, si carica letteralmente la squadra sulle spalle, si vede che la sua tenuta atletica è migliorata e lascia ben sperare per il futuro. E’ una squadra tonica, caparbia, con carattere e sa dell’importanza della gara dell’Olimpico, sa che i tre punti sono l’unico viatico per uscire da questo periodo di appannamento. Un Napoli voglioso, soprattutto nella seconda frazione di gara, che ha portato gli esterni d’attacco a compiere un lavoro sporco soprattutto per ridurre gli spazi ai centrali di centrocampo laziale. Benitez, a circa venti minuti dalla fine esegue quel cambio, modificando l’assetto di centrocampo con un risultato ancora non del tutto acquisito, di Dzemailli con Pandev, il disegno di un centrocampo perfetto che forse dovevamo compiere a Dortmund. Merita una nota di merito Gonzalo Higuain, che ritrova il goal e il Napoli, la vittoria esterna che non accadeva dallo scorso 30 ottobre all’Artemio Franchi con la Fiorentina. Adesso, bisogna guardare avanti, cancellare dalla mente gli errori del passato, farne tesoro, e preparare già la gara di sabato sera contro l’Udinese.
Nando Zanga