Dopo la partita-farsa tra Salernitana e Nocerina, che tanto ha fatto discutere il mondo calcistico, non vorremmo che per Nocera Inferiore oltre il danno s’aggiungesse anche la beffa. Per essere chiari, le colpe di poche decine di teppisti non possono ricadere sulla moltitudine di nocerini che seguono la squadra con passione e civiltà. La vicenda ha destato enorme scalpore ma per quei pochi che non siano a conoscenza dei fatti, riepiloghiamo l’occorso. La Nocerina Calcio, come già capitato a tante altre società calcistiche, sta vivendo un momento difficile, tant’è che la compagine è fanalino di coda del campionato di Prima Divisione, girone B. La trasferta di Salerno era stata vietata dalle Autorità di P.S. ai supporter nocerini per motivi di ordine pubblico. Ciò in virtù di vecchie rivalità tra le frange estreme e di alcune avvisaglie pervenute ai tutori dell’ordine. Il Prefetto pertanto in virtù delle sue prerogative aveva deliberato in merito.
La parte teppistica del tifo organizzato nocerino aveva deciso pertanto che senza loro non si sarebbe dovuto giocare. Per attuare ciò erano passati alle manieri forti, minacciando dirigenti e calciatori di ritorsioni violente qualora avessero disputato l’incontro. Da tenere presente che la maggior parte della rosa nocerina, come precisato dal d.s. Gigi Pavarese nel corso di un’intervista, è composta da giovani tra i 18 ed i 20 anni. Questi, dopo le minacce e gli anatemi degli ultras nel ritiro del Park Hotel di Mercato San Severino, erano letteralmente terrorizzati. Negli spogliatoi prima della gara si notavano volti pallidi, pianti isterici e qualcuno, addirittura, ha avuto conati di vomito. Questi erano gli stati d’animo dei calciatori nocerini prima della gara di Salerno.
A questo punto la dirigenza, per tutelare l’incolumità di tutti, ha attuato la farsa di restare in 6 uomini in campo per costringere l’arbitro a sospendere la gara. Il tutto per evitare reazioni violente e spropositate dei facinorosi ultras nocerini. È indubbio che la società ha fatto una pessima figura agli occhi di tutto il mondo sportivo ma, per un attimo, proviamo a capire lo stato d’animo di quei momenti di dirigenti, calciatori e soprattutto dei familiari di quest’ultimi.
Quanti genitori avrebbero gradito che il figlio rischiasse l’incolumità personale per garantire i valori sportivi? Un genitore, conoscendo i retroscena pre-partita, credo preferisca una farsa, come quella attuata, piuttosto che veder rientrare a casa un figlio malmenato o ferito. Non vorremmo che la giustizia sportiva adottasse provvedimenti radicali e mortificanti per una comunità sana e civile come quella nocerina. La città di Nocera Inferiore non merita ulteriore danno oltre il discredito già subito a livello nazionale.
Da sportivi non vogliamo proprio sentir parlare di un’eventuale radiazione, come si sta paventando. Sarebbe come gettare benzina sul fuoco. Una tifoseria già scottata dalla vicenda non può essere inondata di benzina e rischiare l’incendio. Esortiamo pertanto gli organi federali a scindere le frange violente del tifo dalla comunità nocerina passionale e razionale, affinché possa deliberare con oculatezza e serenità. La Nocerina non merita ulteriore discredito oltre quanto già ricevuto.
Annibale Nuovanno