“Oggi è un giorno molto commovente – ha affermato il presidente Giuseppe Di Martino -, perché la morte di don Mario ci fa perdere l’ultimo di una geniale generazione di imprenditori. Questo è il miglior modo per ricordarlo”.
All’appuntamento istituzionale di ieri pomeriggio hanno partecipato, tra gli altri, Paolo De Castro (presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del parlamento europeo), Roberto Varese (Direzione Generale dello Sviluppo Agroalimentare e della Qualità) e Laura La Torre, direttore generale Controllo Qualità e Repressione Frodi del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. E proprio Paolo De Castro ha commentato soddisfatto: “Una svolta storica: è la prima volta che la pasta ottiene un riconoscimento del genere in un momento difficile.
Quasi un ritorno alle origini”. Con il riconoscimento ufficiale dell’esecutivo Ue, la nuova Igp viene così iscritta nello speciale registro europeo che protegge gli alimenti di qualità. Il registro della Commissione europea – di cui l’Italia è leader con 254 prodotti – è ricco di circa 1200 eccellenze agroalimentari.
“A Gragnano il profumo del grano oggi è più intenso – afferma Di Martino -. Festeggiamo 8 anni di lavoro e 500 anni di storia e tradizione dei pastai gragnanesi. La storia e la produzione di questa ricchezza hanno disegnato il territorio della città di Gragnano – continua -, scrigno che custodisce da oltre cinque secoli il prezioso tesoro della conoscenza di saper fare ottima pasta. Da secoli esportata in tutto il mondo, la pasta di Gragnano Igp è ambasciatrice del made in Italy e di uno stile di vita sostenibile, sano e naturale”. Un riconoscimento importante, dunque, per la pasta di Gragnano che negli ultimi due anni ha registrato (grazie all’attività dei 15 pastifici cittadini) un incremento di produzione di circa il 12%, abbattendo per la prima volta la barriera del 10% della produzione nazionale. Intanto ieri pomeriggio si sono svolti, nella chiesa di Santa Maria ad Nives di piazza Marconi, i funerali di Mario Faella.
Composto e rispettabile il dolore della famiglia, dei parenti, degli amici più cari. Raccolti intorno alla bara fino alla celebrazione della messa. Una processione imponente e commovente è partita dall’abitazione di piazza Marconi. Stretto nell’ultimo abbraccio di migliaia di persone che hanno gremito, dentro e fuori, la chiesa. Una folla, come quella che si è messa in fila e ha aspettato per rendere omaggio alla salma del “re della pasta”.
Francesco Fusco