La tragedia che ha scosso le coscienze e la necessità di non dimenticare. Quattordici giorni sono oramai trascorsi dall’incidente del Sarno nel quale hanno perso la vita Annunziata Cascone ed Anna Ruggirello, madre e figlia. Un dolore insopportabile per tutta la città di Pompei. Una perdita incommensurabile che avrebbe potuto essere evitata se gli argini del fiume fossero stati dotati di parapetti adeguati ad espletare la funzione di barriere protettive. Ma invece, la manutenzione in quel tratto di strada è scarsa. E in alcuni punti del tutto inesistente. Da qui dunque il bisogno, urlato a gran voce dalla cittadinanza, di mettere in sicurezza il “fiume” della morte.
E proprio domani i pompeiani si ritroveranno alle ore 20,00 in via Ripuaria. Vesti bianche e candele saranno i simboli distintivi del guardrail umano che si snoderà lungo gli argini del fiume. L’iniziativa è partita da Don Ivan Licinio, parroco della parrocchia Sacro Cuore di Gesù di Pompei.
Un momento significativo di preghiera e riflessione con una finalità precisa. Meditare su quanto accaduto ed evitare che simili tragedie possano ripetersi in futuro. Un’idea quella di Don Ivan, alla quale molti pompeiani hanno manifestato l’intenzione di voler aderire. Nei punti dove mancano o sono fortemente usurati i parapetti saranno le persone, con i loro corpi, a fungere da barriera. Quello di domani sarà un appuntamento che in modo silenzioso e composto urlerà forse più di mille parole. Perchè la perdita di Nunzia e Anna deve richiamare le autorità preposte ad un dovere preciso: la messa in sicurezza del Sarno. Basta temporeggiare. Pompei non vuole dover piangere in futuro per altre simili tragedie. E coniando la frase del cantautore Pino Daniele, “è tempo di cambiare, di non lasciarsi andare”. Ed è Pompei che lo chiede in nome di Anna ed Nunzia.
Marianna Di Paolo
