Dopo poco più di un anno dallo scandalo che investì il PD pomiglianese, sfrattato per morosità dalla sua sede in centro città, una nuova denuncia arriva a scuotere i partiti di Pomigliano e i suoi rappresentanti, sollevando un polverone.
“Sono ben 4 anni che devo riscuotere circa 4000 euro da alcuni personaggi politici pomiglianesi, come rimborso di lavori elettorali effettuati per le scorse elezioni comunali. Soldi da me anticipati a 24 anni e con un’azienda appena avviata.
Dopo vari tentativi di mediazione, telefonate ed incontri mai avvenuti ho deciso di rendere pubblica la cosa. Non farò nomi perchè potrei essere tangibile di calunnia, diffamazione o querele varie (dato che non possiedo prove scritte dei fatti, come si usa fare in genere per il materiale elettorale, ed a loro i mezzi per denunciarmi non mancano), ma mi sembrava giusto divulgare la cosa, solo per rendervi partecipi e consapevoli dei personaggi che vivono tranquillamente tra di noi e sulle nostre (in questo caso MIE) spalle.
Sono sicuro che alle prossime elezioni si ripresenteranno e magari verranno anche rieletti. Voglio fare una cosa, vediamo se questo gruppo può portare a qualcosa di buono. Aiutatemi a recuperare questi soldi, ed io prometto (io le promesse le mantengo) di versare tutto ad un’associazione, ad una scuola, ad un qualsiasi ente/cittadino/famiglia che ne ha davvero bisogno. Ma la soddisfazione di toglierli dalle loro tasche la voglio avere! Questa gente secondo me non merita nemmeno il saluto. Indignato”.
E’ questa la denuncia, prima affidata ad un social network e poi ospitata dal blog del Movimento 5 Stelle di Pomigliano, lanciata da un giovane imprenditore cittadino e il vizietto è sempre lo stesso: debiti contratti dai politici locali e rimasti impagati.
“Come Movimento 5 Stelle abbiamo scelto di dare spazio alla denuncia di questo nostro giovane concittadino poiché speriamo che serva a smuovere le coscienze; e un qualche risultato è già stato ottenuto se quattro su sei dei candidati sindaco di allora hanno voluto rispondere, prendere le distanze e incoraggiare il giovane nella sua azione di verità. All’appello mancano solo l’attuale sindaco della città, Raffaele Russo (che guidava la coalizione del centrodestra), e il candidato sindaco della compagine di centrosinistra, Onofrio Piccolo.
Noi auspichiamo che non solo i candidati sindaco ma tutti i cittadini che hanno sostenuto queste forze politiche pretendano dai loro ex-candidati di sapere se siano stati onorati tutti i debiti contratti e, nel caso in cui ciò non sia stato fatto, di pagare il giovane imprenditore, anche realizzando una colletta tra tutti i tesserati.
Questa denuncia ci è sembrata l’occasione per riportare l’attenzione su un tema gravissimo e purtroppo attuale nella nostra città: quello dell’insolvenza dei partiti nei riguardi dei loro debitori, nonostante le centinaia di milioni di rimborsi elettorali percepiti (oggi si sa, incostituzionalmente). Basti pensare allo scandalo scoppiato oltre un anno fa in seguito allo sfratto per insolvenza del PD pomiglianese dalla sua sede di allora, per un debito di alcune migliaia di euro e che, a quanto si legge in articoli apparsi di recente, ad oggi non è stato ancora onorato.
A fronte di tali episodi, noi ci chiediamo quale fiducia si possa accordare a questi partiti e come ci si possa aspettare correttezza ed onestà nelle gestione della cosa pubblica e del bene comune. Lasciamo ai cittadini pomiglianesi la risposta.”