“Ciro Serrapica deve assolutamente dimettersi”. Esordisce così Alberto Robetti consigliere d’opposizione, all’indomani dell’assise comunale. Messaggio immediato diretto al presidente del consiglio comunale reo di aver autorizzato, per sua stessa ammissione, il posizionamento di una videocamera nascosta nel corso del consiglio comunale. Un episodio strano, curioso, scoperto per puro caso dal consigliere Giuseppe Del Regno, il primo a notare un obiettivo sbucare da una tenda. E la registrazione era partita. Prima ancora che iniziasse il consiglio comunale, era già stato filmato quello che Del Regno avrebbe dovuto discutere . L’obiettivo era puntanto in modo tale da monitorare l’opposizione tutta ed il pubblico presente in sala. Un rinvenimento inaspettato. Del Regno s’impossessava della videocamera e la consegnava ai militari dell’Arma. E per sua stessa ammissione Ciro Serrapica dichiarava di aver autorizzato lui stesso lo stratagemma. A 24h di distanza dall’insolita scoperta, le polemiche continuano e non si placano.
“Che un presidente del consiglio arrivi ad utilizzare certi mezzi per tenere sotto controllo l’opposizione e i cittadini tutti presenti in aula, è un fatto allarmante. Quanto accaduto ieri non ha precedenti nella storia di Palazzo de Fusco. E’ un episodio che la dice lunga anche sul fatto che Ciro Serrapica non è più in grado di ricoprire il suo ruolo con imparzialità. Dico questo perchè aveva dato disposizione che ad essere monitorata fosse solo la minoranza ed il pubblico, escludendo ad arte i consiglieri di maggioranza”. Questo il pensiero del consigliere Robetti che continua insistendo: “Con il suo comportamento il presidente del consiglio ha dimostrato di non essere non solo al di sopra delle parti ma neppure degno del ruolo istituzionale che riveste. Non può essere più il garante adatto a vigilare sul corretto andamento dei consigli comunali. Per tutti questi motivi – conclude il consigliere- il presidente Serrapica deve dimettersi assolutamente. Dimissioni che chiedo anche a nome di tutti i consiglieri di minoranza”.
Parole dirette quelle di Robetti che, nella giornata di ieri, si è recato presso gli uffici del Commissariato di Polizia di Pompei per sporgere regolare denuncia dei fatti. Una vicenda intricata, che somiglia al remake sgangherato di pellicole di spionaggio. Seguiremo da vicino gli ulteriori sviluppi della vicenda.
Marianna Di Paolo