Il ministro dell’Integrazione e delle Pari Opportunità, Cecile Kyenge, è da oggi cittadina di Terzigno.
Dopo il rinvio nello scorso mese di luglio, da questo pomeriggio il ministro fa parte della grande famiglia vesuviana. A far gli onori di casa è stato il sindaco facente funzioni, emozionato, Stefano Pagano, che ha fatto anche da moderatore alla serata. Presente anche il presidente della Provincia di Napoli Antonio Pentangelo.
Pagano ha introdotto spiegando che dopo le dichiarazioni al veleno dell’ex senatore e deputato della Lega Nord, Erminio Boso, in merito alle offese ricevute dal ministro per il colore della pelle, all’unanimità il consiglio comunale del Comune di Terzigno, ha votato per la cittadinanza onoraria.
Il primo cittadino ha rilevato l’importanza di concorrere per la stessa causa, per lo stesso fine, un fine chiamato Terzigno. Non è il colore politico, sono le idee che devono vincere e a vincere non è il singolo ma l’intera comunità. Sempre puntuale il Presidente del Consiglio Comunale, Salvatore Annunziata, il quale ha spiegato le motivazioni che hanno indotto ad attribuire la cittadinanza onoraria al Ministro.
Annunziata ha rilevato l’importanza dell’integrazione, quell’integrazione che la cittadina vesuviana ha vissuto prima con le popolazioni dell’Africa settentrionale e poi con la comunità cinese.
L’accoglienza è il primo segno di civiltà di un popolo. Le parole del sacerdote Don Antonio Fasulo e della Famiglia parrocchiale di Terzigno sono state accolte con entusiasmo dai cittadini intervenuti. “Impariamo a puntare all’essenziale, riconoscere Lui, con riferimento a Dio, in ogni persona al di là dal colore della pelle, del credo politico o quant’altro”, così ha esordito la guida spirituale della cittadina vesuviana.
L’intervento dell’architetto Massa, ex assessore alla cultura, è stato quello di conservare e se possibile ricordare questa piccola comunità vesuviana.
In tutto questo il ministro Cecile Kyenge, in silenzio, ha ascoltato ogni intervento, attenta a tutto ciò che gli esponenti politici, per lo più del centro destra, hanno detto.
Nella riunione del pomeriggio a Salerno, ci sono stati momenti di tensione quando il ministro Kyenge è intervenuta ad un convegno sull’integrazione e la tutela dei diritti umani. Mentre gli attivisti di Casapound stavano allestendo il presidio, per il quale avevano ottenuto l’autorizzazione della questura di Salerno, hanno accolto il ministro con cori tipo “Italiani non per caso, ma per amore: No a ius soli”. E’ stato lanciato qualche oggetto che non ha colpito nessuno. L’intervento della polizia ha poi riportato la situazione alla calma. Mentre i cartelli contro lo ‘ius soli’ sono stati esposti in sala durante i lavori cui prendeva parte il ministro. Alcuni giovani di destra hanno alzato, per pochi minuti, dei fogli con la scritta “Clandestino è reato” e “Italiani non per caso ma per amore. No ius soli”. E ancora: “Chi dona false speranze è peggio di uno scafista”.
Tutto tranquillo a Terzigno invece e nella parte finale dell’incontro, quando finalmente ha preso la parola, Cecile Kyenge ha ringraziato il popolo vesuviano che le ha attribuito questo che può sembrare piccolo ma che invece è un grande gesto, un gesto che va di là da un colore politico perché esistono le idee, quelle idee che possono permettere il cambiamento. Nella parte iniziale del discorso ha citato Nelson Mandela, il quale è stato ricordato dal sindaco Pagano con un minuto di raccoglimento. Il ministro si è poi soffermata sui valori del vivere insieme, del guardare verso l’altro non come forma d’invidia ma come possibilità di aiutare, di tendere la mano a chi è più debole. Ogni persona che compie queste azioni è come se accendesse una luce solo così facendo, possiamo migliorare, ma questa forma di miglioramento non deve essere del singolo ma dell’intera comunità.
In conclusione il sindaco Pagano ha dichiarato: “Non è una presa di posizione politica è un gesto di solidarietà di tutta la nostra comunità, dopo gli attacchi meschini subiti dal ministro”.
Nando Zanga