La polizia del paese europeo ha, infatti, lanciato una campagna dall’eloquente titolo “Tutti contro il bullismo”.
Secondo l’autorità di pubblica sicurezza spagnola, infatti, le nuove applicazioni di comunicazione possono consentire che le molestie in classe siano trasferite agli ambienti digitali, diventando un pericoloso strumento di bullismo. Ciò riguarda la Spagna ma anche in Italia dove tali strumenti stanno conoscendo una diffusione che conta pochi eguali anche nel resto d’Europa e dove il cyberbullismo è stato oggetto di molteplici episodi, alcuni dei quali finiti sulla ribalta delle cronache nazionali.
La polizia raccomanda a tutti i bambini che soffrono di questa situazione di comunicare con un adulto (genitori, insegnanti o tutori) e di cercare di porre fine al conflitto in aula.
L’iniziativa è stata completata con diverse azioni sui social network, video e interviste rivolte a studenti, genitori e insegnanti con l’obiettivo di coinvolgere tutti i soggetti interessati alla tutela, sviluppo, ed educazione dei bambini.
Significativa è stata anche la scelta di attivare un account email seguridadescolar@policia.es, che è stato aperto soprattutto per denunciare tale tipo di violenza.