Era utilizzata per lo stoccaggio di rifiuti che emanano esalazioni velenose la vasta area di oltre 2.500 metri quadrati scoperta a San Giuseppe Vesuviano dal Corpo forestale dello Stato. L’area a San Giuseppe Vesuviano, una discarica a cielo aperto in località Vasca di Pianillo, nel Parco Nazionale del Vesuvio.
La discarica è stata individuata, a ridosso dell’area protetta, proprio a causa delle forti emissioni tossiche sprigionate dai rifiuti accumulati nel corso del tempo.
Tali esalazioni, spiega il Corpo Forestale in una nota, ”non solo mettono in pericolo l’habitat delle specie animali e vegetali del Parco Nazionale del Vesuvio, ma possono causare gravissimi danni alla salute dei cittadini”.
Le indagini, tuttora in corso, da parte del Corpo forestale dello Stato sono scattate a seguito dell’emergenza dei roghi dei rifiuti tossici in Campania e del gravissimo impatto ambientale che questi hanno sull’intera collettività.
Operazione della Forestale rientra tra quelle volte alla la tutela ambientale del Parco Nazionale del Vesuvio, area già ampiamente danneggiata da anni di sfregio e che ora con un attento monitoraggio e con azioni come quella di stamattina si prova a rendere più vivibile. A San Giuseppe Vesuviano la situazione ”è ancora piu’ grave in quanto si tratta di un sito di stoccaggio non ancora bonificato”.
L’intervento di oggi condotto dal personale del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente di San Sebastiano al Vesuvio del Corpo forestale dello Stato con l’ausilio dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale in Campania (Arpac), ha lo scopo di risalire ai responsabili dello scempio ambientale, al motivo della mancata bonifica di tale sito e soprattutto ha l’obiettivo di mettere in atto le necessarie misure per la messa in sicurezza dell’intera area per salvaguardare l’ambiente e la salubrità dell’aria.