La Regione deve fare la sua parte”. E’ il monito del sindaco di Castellammare di Stabia, Nicola Cuomo, nel corso dell’incontro alla Reggia di Quisisana a cui hanno partecipato il capo di stato maggiore della Marina Militare, Ammiraglio Giuseppe De Giorgi, il sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano, l’assessore regionale Severino Nappi e il rappresentante di Fincantieri Marcello Sorrentino. Nel corso della tavola rotonda sono state presentate le linee programmatiche per l’ammodernamento della nuova flotta della Marina, che il Governo ha già previsto nella legge di stabilità. Di questo processo ne gioverebbe Fincantieri e anche lo stabilimento di Castellammare di Stabia.
“Ringrazio l’Ammiraglio De Giorgi per aver scelto la nostra città – commenta il sindaco Nicola Cuomo – Agli inizi dello scorso mese di ottobre mi incontrai a Roma con l’ammiraglio De Giorgi e con i parlamentari Manfredi e Tartaglione, per conoscere il progetto della Marina Militare per l’ammodernamento della flotta italiana e delle sue 60 navi, in buona parte obsolete, inserito e discusso in parlamento nella legge di stabilità 2014 con la previsione di un investimento complessivo di 10-12 miliardi di euro per la costruzione di 25-30 nuove navi nel prossimo decennio.
Nell’incontro l’ammiraglio De Giorgi, con grande chiarezza e in maniera sintetica e precisa, mi fece immediatamente comprendere l’importanza per la nostra nazione di avere una flotta consistente nel numero e tecnologicamente all’avanguardia, dal momento che negli ultimi anni era stata superata da quella tedesca e quella spagnola e rischiava nel prossimo futuro di non poter svolgere più i suoi compiti di istituto”.
“Nel corso dell’incontro – prosegue – furono messi in evidenza anche i vantaggiosissimi riflessi sull’economia nazionale, poiché le navi sono un prodotto che viene integralmente realizzato con tecnologie e industrie italiane. Un investimento per la flotta navale italiana che porterebbe effetti positivi direttamente sulla nostra economia e sull’incremento occupazionale o quantomeno sulla salvaguardia dei livelli occupazionali, compresi quelli del nostro cantiere.
La realizzazione delle linee programmatiche comporterebbe l’occupazione per circa 25.000 lavoratori per 10 anni. L’Ammiraglio chiese a me, sindaco di Castellammare, sede del glorioso primo cantiere navale italiano, di sostenere questo progetto in ogni sede, sia nazionale che territoriale. Così è stato.
Infatti gli proposi di ospitare l’evento per far comprendere, dalla sua viva voce, l’importanza del progetto per la nostra nazione e per la nostra città, unitamente alla Fincantieri e alle organizzazioni sindacali. Ed abbiamo voluto che a questo evento partecipassero anche il governo nazionale e quello regionale, con cui le organizzazioni sindacali e i partiti politici stanno dialogando per rilanciare il cantiere. La città non ha ancora dimenticato il drammatico annuncio dato nell’estate del 2010 dell’imminente chiusura del nostro storico e glorioso cantiere. A quell’annuncio seguirono giorni di grande disagio sociale e di disordine pubblico. Tutta la città fu unita a difesa del cantiere e quei momenti di lotta furono determinanti per farci uscire dal tunnel con la realizzazione, prima dei pattugliatori della Guardia Costiera, poi con l’attuale costruzione del traghetto canadese. Ora vorremmo ascoltare dalla voce dei protagonisti l’impegno solenne a continuare sulla strada del rilancio del cantiere, che dovrà essere uno dei siti protagonisti del nuovo corso.
Il cantiere che ha dato vita alla nave più prestigiosa della Marina Militare, l’Amerigo Vespucci, deve continuare a vivere e a splendere.
La città e il suo sindaco vi chiedono di investire per renderlo competitivo; nel progetto di rilancio noi vorremmo realizzare un nuovo bacino di costruzione, che si affacci al di là del molo di sovraflutto e vorremmo trasformare l’attuale specchio di mare portuale in un porto turistico per
l’attracco di navi da crociera”.
“Vorremmo -continua il sindaco – istituire nell’ambito delle finalità del distretto industriale, sancito dalla nostra città dalla legge 317 del 1991, un centro di eccellenza per le costruzioni navali, raccordato agli
altri centri già esistenti, finalizzato alla ricerca su tecnologie e materiali, e alla formazione delle maestranze, nonché alla definizione di programmi di formazione manageriale che incoraggino processi di innovazione organizzativa del sistema produttivo locale, in grado di assecondare le sfide su cui Fincantieri è richiamata nel sistema competitivo mondiale della cantieristica”.
“Infine – conclude – vorremmo attivare ogni utile iniziativa e contatto con la Marina Militare per istituire in Castellammare di Stabia un museo navale, con particolare riferimento alla storia della marineria e all’evoluzione delle costruzioni navali, dalle prime rudimentali
imbarcazioni fino ad oggi”.