Il crollo è sotto gli occhi del pubblico che visita gli Scavi e si affaccia in un retrobottega in Via di Nola.
In città è atteso l’arrivo del direttore generale, Giovanni Nistri.
“Non vorremmo – commenta Antonio Irlando, responsabile dell’Osservatorio Patrimonio Culturale – che debba servire un altro crollo di vaste proporzioni come quello della Schola Armaturarum di tre anni fa per prendere coscienza che la situazione conservativa degli scavi di Pompei è drammatica e in molte zone fuori controllo, con crolli diffusi e danneggiamenti di apparati decorativi che hanno cadenza quasi quotidiana. Quanto accaduto anche oggi conferma la nostra prudente statistica di stima, secondo la quale – conclude Irlando – per ogni crollo reso noto ve ne sono almeno 9 di cui non si ha notizia, vale a dire almeno uno per ogni “regio” in cui è suddiviso il territorio urbano di Pompei”.