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Castellammare, cittadini traditi dalla politica: è di nuovo emergenza rifiuti

rifiuti_castellammareDifferenziare conviene. Ancora dubbi sulla differenziata?

Ecco alcuni slogan usati a Castellammare di Stabia per convincere i cittadini a separare i rifiuti in base alla quantità e alla tipologia: carta e cartone, plastica e lattine, vetro, organico, secco indifferenziato.

A maggio del 2013 cominciava “Castellammare Rifiuti Zero”, raccolta porta a porta estesa a tutta la città.

Ritirati il secchio per l’umido, i sacchetti colorati, il depliant informativo e il calendario per il conferimento in strada, distribuiti ai gazebo allestiti in ogni quartiere, le famiglie stabiesi si erano impegnate nel lavoro di separare la monnezza. Perché è vero, non ci sono dubbi, differenziare conviene.

In soli due mesi la raccolta differenziata era balzata al 68 percento, un risultato lusinghiero che rendeva orgogliosi tutti. Particolare soddisfazione per il sindaco appena eletto Nicola Cuomo e il suo assessore all’Ambiente Nicola Corrado, che decidevano di festeggiare con una pioggia di manifesti celebrativi, affissi in ogni dove, e uno strisione gigantesco calato dai balconi della casa comunale. Palazzo Farnese a metà luglio era diventato un immenso monumento alla monnezza, differenziata ovviamente.

Insomma “Castellammare Rifiuti Zero” funzionava, la percentuale di rifiuti separati sembrava destinata a crescere, perché anche i riottosi stavano iniziando a capire, bisognava solo perseverare a percorrere la strada del giusto vivere.

Purtroppo a dicembre il Comune, dismesso lo striscione celebrativo, ha issato “bandiere bianca”: fallimento, troppi debiti, i servizi non sono più garantiti. Non ci sono più soldi per pagare gli operatori ecolgici del porta a porta che scioperano, giustamente, bloccando la differenziata.

Il sindaco dichiara che “la precedente gestione, per organizzare il servizio di rifiuti, dava 50mila euro di straordinario al mese…dobbiamo far comprendere ai lavoratori che il servizio dovrà essere organizzato, un domani, in maniera tale da risparmiare”.

Un domani indefinito, quindi, il servizio dovrà essere riorganizzato. Nel frattempo le famiglie continuano a fare la loro parte differenziando i rifiuti e portandoli in strada nei giorni e nelle modalità stabilite dal progetto, ancora non si rendono conto che la politica li ha traditi. Nessuno passerà a ritirare con regolarità carta e cartone, plastica e lattine, vetro, organico, secco indifferenziato che si accumulano in strada, segno evidente di una nuova, l’ennesima, emergenza rifiuti.

I vicoli del centro storico, gli androni dei palazzi, le strade, i marciapiedi in breve tempo sono stracolmi di rifiuti. Nei cittadini, che stupidi non sono, sorge il dubbio: considerato che questi del comune non passano più, differenziare conviene veramente? La risposta è ovvia: meglio ritornare alla busta della monnezza tal quale e accumularla là dove stazionava il vecchio e puzzolente cassonetto.

Castellammare ha fallito l’obiettivo della raccolta differenziata, Castellammare è una città fallita, economicamente e moralmente. La colpa però non è degli stabiesi che stavano dimostrando, con i fatti, di voler cambiare. Le responsabilità sono indubbiamente a carico della politica locale, che ad ogni elezione propone amministratori incapaci, lo dimostrano i fatti, di fare il bene della collettività.

Da oggi però una cosa è certa, guai a chi oserà dire che a Castellammare i cittadini sono incivili. Come dire: politico avvisato, mezzo salvato.

Ferdinando Fontanella

Twitter: @nandofnt

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