Tra passato e presente, meglio Benitez!

Rafa BenitezLa vittoria del Napoli contro l’Inter non solo legittima le ambizioni dei partenopei in campionato, ma sancisce in modo definitivo lo spartiacque tra passato (Mazzarri) e presente (Benitez) del Napoli. Se qualcuno avesse ancora dubbi sulle capacità professionali di Benitez e rimpiangesse Mazzarri o peggio, Cavani, è stato servito. Il tecnico lusitano con il suo calcio di stampo europeo, votato in prevalenza all’attacco ed il “pipita” Higuain – sempre più uomo – hanno messo il sigillo su una gara, quella con l’Inter, non facile soprattutto per la voglia di ben figurare del tecnico toscano in quello che fu il suo regno. A tal proposito diciamo subito, per sgombrare il campo da equivoci, che dissentiamo da coloro che prima della gara hanno fischiato Mazzarri e da qualche frangia di tifoseria che esponeva questo striscione: “Per come hai lavorato sei stato rispettato ma per il modo in cui te ne sei andato …. non sarai mai rispettato” ! Come se l’ultimo periodo dell’era-Mazzarri potesse offuscare tutto il bel lavoro compiuto nella nostra città. Condividiamo invece lo striscione di gratificazione esposto dalla Curva B, di tutt’altro tenore: “Mazzarri, senza inchiostro, sei stato autore di un film tenace ed emozionante…. da chi il finale ha capito oggi sei ancora applaudito”! Questa è la riconoscenza che meritava il tecnico toscano per l’ottimo lavoro svolto a Napoli. Chiudiamo il capitolo Mazzarri e guardando alle cose di casa nostra dobbiamo dire che il Napoli targato Benitez continua a crescere ed a stupire soprattutto gli scettici. Certo, con il suo modulo votato all’attacco, Benitez si assume dei rischi in partita specie se i due esterni d’attacco non si “abbassano” in modo continuo per dare copertura al centro e soprattutto uno dei due “incontristi” Inler non riesce in alcun modo ad arginare le folate avversarie o, peggio, perde palloni in modo banale causando ripartenze e sofferenza della difesa. Gli sbandamenti della squadra e qualche rete in più subita dagli azzurri, in questo scorcio di stagione, per fortuna, vengono sopperiti dalle splendide giocate che sovente si concludono a rete, dei “magnifici 4 Higuain, Mertens, Callejon e Insigne. I primi due, in special modo, sono stati protagonisti con l’Inter di una gara maiuscola, con il “pipita” in versione finalizzatore (bellissima la sua rete) ed assist-man per Dzemaili che poi consente la battuta a rete di Mertens. Quest’ultimo si sta rivelando uno delle più belle sorprese di questo Napoli; ai più sconosciuto, da inizio stagione, quando viene impiegato, è sempre più determinante in fase offensiva e di copertura. Calciatore universale, gran dinamismo ed ottima visione di gioco, sta mettendo sempre più in difficoltà Benitez che tra lui e l’ottimo Insigne a volte fatica a lasciar fuori uno dei due. Tant’è che ieri sera, per la prima volta da inizio partita, il tecnico lusitano ha deciso di schierali entrambi e si son visti numeri d’alta scuola. È chiaro che il gioco offensivo di Benitez consente agli avversari qualche sortita in più e causa qualche rete di troppo al passivo; quando si vince, però, 4 a 2 contro una squadra come l’Inter, mostrando ottime trame di gioco e spunti d’alta scuola, cosa si può contestare al tecnico azzurro? Non dimentichiamo che il suo Napoli ha sfiorato gli ottavi in Champions, battendo il Borussia Dortmund, vice-campione d’Europa e l’Arsenal, capolista della Premier League, conquistando 12 punti nel proprio girone che purtroppo non sono bastati per qualificarsi. Resta la soddisfazione del calcio innovativo, per il torneo italiano, mostrato sinora da Benitez e degli ottimi risultati sin qui conseguiti. Auspichiamo che la società, sulla scorta di tutto il buono che sinora si è visto, sappia rinforzare, già a gennaio, la compagine con almeno due acquisti mirati. Uno in particolare necessita al fianco di Behrami che da solo non può arginare le folate offensive avversarie. Valon “il guerriero” al momento non sta ricevendo alcun supporto dal connazionale Inler, sempre più molle ed evanescente in campo, che rappresenta la vera delusione del Napoli attuale. Non vorremmo che Gokan Inler diventasse l’anello debole del Napoli.

Annibale Nuovanno 

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