A bussare alle porte dei negozi e delle attività imprenditoriali di piazza Mercato, via Soprammuro e via Lavinaio a Napoli, adornate a festa per Natale, non era qualcuno vestito da Santa Claus o un’associazione benefica alla ricerca di fondi, ma quattro emissari della Camorra affiliati al clan Mazzarella. I quattro, destinatari di ordinanza di custodia cautelare in carcere, tutti diretti e coordinati dal più giovane e violento dell’organizzazione, sono stati arrestati dal Gruppo della Guardia di Finanza di Fiumicino.
Gli emissari del clan imponevano l’acquisto di almeno una stella di Natale, dal valore commerciale di 3-4 euro, a 50-100 euro ciascuna, rimarcando che parte del ricavato sarebbe andato ai carcerati, così palesando il vincolo associativo al clan. Poter distribuire soldi nel periodo Natalizio, significa rafforzare la credibilità, il prestigio e il consenso sociale del clan, sottolinea la Gdf. Le indagini, coordinate dai sostituti procuratori Francesco De Falco e Antonella Fratello, della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, si inquadrano in più ampi contesti giudiziari che l’autorità giudiziaria partenopea ha in corso nei confronti di alcuni gruppi camorristici.
Gli sviluppi dell’azione investigativa, condotta dalle fiamme gialle del Comando Provinciale Roma, supportata da intercettazioni telefoniche e dalle concordanti dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia, hanno messo in luce che il sodalizio criminale, già dal Natale del 2011, avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento ed omertà che deriva dall’appartenenza al clan, anche attraverso reiterate minacce e violenti ritorsioni, aveva estorto molteplici titolari di attività commerciali in occasione delle imminenti festività natalizie.
Gli affiliati al clan, contraddistinti da una serie innumerevole di delitti contro la persona e il patrimonio (omicidio, usura, estorsioni, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, contraffazione e ricettazione), agenda alla mano gestivano le ”ronde” natalizie registrando, di volta in volta, chi avesse pagato e chi no, organizzando, in quest’ultimo caso, chirurgiche spedizioni punitive, tipiche della criminalità organizzata.
I commercianti non avevano diritto di scelta. Ora i quattro arrestati dovranno rispondere di associazione di tipo mafioso, estorsione e rapina.