Grande vittoria a Ercolano per il consigliere comunale del Pd Ciro Buonajuto nominato dirigente nazionale del partito dallo stesso Matteo Renzi. Folgorante trionfo per una giovane ma già affermata toga che ha così confermato la celeberrima tradizione familiare che portò lo zio Antonio, vittima di un vile agguato di camorra, alla guida del paese in qualità di sindaco.
Prova di coerenza è stata espressa nell’ultima seduta consiliare da 4 membri dell’aula , rispettivamente Michele Maddaloni, Luigi Fiengo, Ciro Buonajuto e Luigi Simeone che si sono come preannunciato astenuti dall’approvazione del bilancio mostrando decisione e chiarezza di idee in merito al forte dissenso sempre espresso nei riguardi dell’attuale governo cittadino .
Tale prova di “carattere” sembrerebbe aver suscitato persino l’ira di qualche leader nazionale dalla “memoria corta”, la cui diserzione in sede di voto contribuì alla clamorosa esclusione di Romano Prodi alla corsa per il Quirinale. Quanto meno insolito, quindi, lanciare messaggi “morali” quando probabilmente non si conoscono neanche i termini della questione. “ Operare per Ercolano senza fare sconti a nessuno – ha precisato il consigliere del Pd Luigi Fiengo- e nell’interesse degli onesti contribuenti.
Non intendiamo polemizzare con alcuno ma al contrario agire immediatamente nel pieno rispetto della legalità, del vivere civile e del confronto costruttivo”. Ad di là delle scontate e inutili polemiche Buonajuto con questo risultato conferma una leadership nella quale all’inizio del mandato non erano poi in “molti” realmente a credere. SI sa Ercolano è famosa per cavalcare l’onda più grande al momento giusto : Buonajuto al contrario , renziano convinto della prima ora, ha inequivocabilmente mostrato sul campo l’ineguagliabile forza d’azione della coerenza figlia del perbenismo e dei sani principi legati alla costituzione stessa della nostra Repubblica.
Alfonso Maria Liguori
