Con un comunicato toccante, scritto ad arte, il comune di Pompei con in testa il primo cittadino Claudio D’Alessio, ha annunciato che qualcosa si farà per ricordare la scomparsa di Nunzia ed Anna: pompeiane.
Una delibera di giunta che ancora non indice un giorno di lutto cittadino; una delibera di giunta che in un certo senso, con una metafora calcistica tra le più classiche, salva sindaco ed amministrazione “in calcio d’angolo”.
Tante, più che giustificate, le polemiche che l’inconcepibile comportamento dell’amministrazione hanno fatto scaturire. Un mese difficile per il sindaco ed i suoi: contestazioni, telecamere nascoste in consiglio comunale e proteste di piazza.
D’Alessio & Company affermano: “Molte parole e troppi giudizi sono stati espressi in un momento in cui la polemica avrebbe dovuto lasciare posto al dolore e al rispetto per una famiglia distrutta a cui vanno i sentimenti di commossa ed affettuosa vicinanza dell’intera Amministrazione Comunale e Città di Pompei che, con la famiglia stessa, hanno vissuto e stanno ancora vivendo con trepidazione le fasi delle ricerche della signora Nunzia Cascone”.
Fortunatamente per la città mariana l’avventura del bravo avvocato, di se stesso, Claudio D’Alessio è agli sgoccioli.
Il bravo avvocato parla di rispetto! Parla di polemiche che avrebbero dovuto lasciare il posto al dolore!
Il bravo avvocato e primo cittadino forse dimentica che le polemiche, le parole, i “troppi” giudizi, dagli organi di stampa, dalle associazioni, dalla società civile sono state una pura e semplice conseguenza di quanto avveniva sotto gli occhi increduli di una intera cittadinanza.
Forse il bravo avvocato D’Alessio ha dimenticato, e gli è bastato appena un mese, che mentre i soccorritori erano impegnati sul fiume, mentre una intera città era in apprensione, mentre noi operatori dell’informazione eravamo lì, lungo il Sarno, nella sincera, quella sì, speranza di un risvolto meno tragico di quanto purtroppo i fatti poi hanno confermato, in comune si svolgeva una solenne cerimonia. Mentre tutti erano senza parole perché il dolore soffocava il petto, il bravo avvocato e primo cittadino, dopo essere fugacemente passato sul luogo dell’incidente, correva in comune. A Palazzo de Fusco era atteso dal savoiardo Emanuele Filiberto che sarebbe stato insignito del titolo di ambasciatore di Pompei nel mondo.
Quando si dice “rispetto, dolore e vicinanza”.
Ebbravo il nostro sindaco a fine mandato. Dopo le tante polemiche che non hanno lasciato il posto al suo comportamento quantomeno non rispettoso, non addolorato e per nulla vicino alla tragedia che una intera comunità stava vivendo, ha finalmente preso il coraggio a due mani ed anche la palla al balzo del trigesimo dell’incidente mortale ed ha avuto la forza di abbassare a mezz’ asta le tre bandiere del “suo” balcone. Una delibera di giunta che spegne per mezza giornata anche le luci natalizie. “Rispetto, dolore e vicinanza”.
In conclusione ci restano due piccole riflessioni. E’ certamente vero che la responsabilità “resta indubbiamente in capo alla condotta irresponsabile del guidatore del veicolo che ha causato l’incidente”, ma fare qualcosa per la strada teatro dell’incidente, per quel parapetto inesistente?
Un primo cittadino “rispettoso e vicino” ai propri cittadini, prima di essere “addolorato”, dovrebbe ricordarsi innanzitutto che la loro incolumità resta comunque di sua responsabilità.
Ah! un’ultima cosa: chi ha deciso di insignire il savoiardo per l’incarico di ambasciatore?
Gennaro Cirillo