Cresce la preoccupazione di diverse comunità rispetto a come sta andando avanti il lavoro della Regione per il grande progetto Sarno per la riduzione del rischio idrogeologico.
Mobilitazioni sono programmate a Torre Annunziata Sabato e il 28 a Poggiomarino. Nelle scorse settimane si sono succeduti incontri,assemblee e iniziative in tutti i comuni del bacino del Sarno:Diverse Amministrazioni hanno manifestato perplessità e opposizione addirittura, nel caso di Montoro con esposti alla procura della Repubblica.
Ma la regione con la sua Agenzia Arcadis va avanti imperturbabile rischiando di creare nuove grandi incompiute e di avere ,sugli espropri e sui lavori contenziosi infiniti.
Si ha la sensazione che si voglia andare avanti ad ogni costo solo per favorire le progettazioni e gli affidamenti .Poi è un problema successivo la effettiva realizzazione ed efficacia delle opere.
L’esempio più eclatante è il parere favorevole della commissione VIA regionale:
A parte il paradosso che la commissione è composta su 5 tecnici da 3 dell’ARCADIS (Controllore e controllato sono la stessa cosa) si dà un parere favorevole con una serie di prescrizioni che dimostrano le ragioni di chi boccia il progetto: infatti si prescrive un piano di gestione delle opere ,che allo stato non c’è,si obbliga il passaggio di acque pulite e non inquinate nelle nuove opere tipo vasche di laminazione o seconda foce, si prescrive un piano di trattamento e smaltimento dei fanghi e dei detriti comprensivo ,si prescrive ,prim delle gare di appalto di definire il piano degli espropri e delle interferenze con altre reti e impianti,si prescrive anche di verificare l’idoneitàdei siti al trattamento del materiale di stoccaggio.
Appare chiaro che questa valutazione è favorevole solo per non definanziare oggi il progetto,ma è evidente che è quasi impossibile attuare le prescrizioni e poi far partire le opere e chiudere i cantieri entro dicembre 2013.
Si rischia di bloccare e ipotecare questa tornata di fondi europei e anche quella futura per portare avanti un progetto lacunoso che non potrà essere completato con quei costi previsti. e sarà foriero di enormi nodi irrisolti.
“Pensiamo che si debba pensare ,realisticamente,ad uno stop al progetto e ad una sua profonda rivisitazione -ha dichiarato Paolo Persico-della rete Faro del Sarno- Varrebbe la pena concentrare risorse ed energie sulle opere per il disinquinamento e il completamento del piano per i depuratori e le reti.Intanto si deve lavorare d una profonda riforma della gestione del fiume ed ad un riassetto della governance che dia efficacia e rapidità all’azione amministrativa.E’ grave ch e si continuino ad affidare incarichi ad Arcadis senza superare i ritardi che l’agenzia sta accumulando sulle opere dell’ex commissariato Jucci” ha concluso Paolo Persico.