Scissione natalizia per la comunità ercolanese. All’indomani della nomina del primo consigliere comunale eletto nel Pd Ciro Buonajuto a dirigente nazionale conferita direttamente dal segretario Matteo Renzi nuove nubi di tempesta sembrerebbero spirare sinistre su Ercolano.
Alcuni maligni già mormorerebbero, all’indomani dell’investitura di Buonajuto, di un all’allontanamento consequenziale dello stesso dalla corsa alla poltrona di sindaco in occasione delle prossime amministrative locali. Sfumerebbe così il match Buonajuto vs Strazzullo , attuale sindaco ultimamente apparso in netto contrasto con il pensiero del giovane ma già affermato professionista renziano doc.
E’ d’obbligo però usare il condizionale : ad oggi Buonajuto ha dato prova di coerenza e linearità particolarmente gradite dai giovani e dai tanti ercolanesi che anelano al riscatto socio- economico ormai da decenni. Certo è che se Buonajuto dovesse rinunciare alla candidatura a sindaco Strazzullo potrebbe avere terreno facile per ri affermare la propria leadership imponendo nuovamente una classe dirigente che tutti criticano ad ogni angolo di strada ma che inspiegabilmente poi riscuote successo plebiscitario alle urne.
A Ercolano il governo cittadino, se si analizzano i dati con obiettività, è più simile ad una tradizione familiare , ad una sorta di prosecutio senza termine che ad un vera e propria espressione popolare. I perché di questo insolito fenomeno sono facilmente riscontrabili nella “questione meridionale”, nella fame, nella disoccupazione e nella mancanza di scolarizzazione che induce gli ingenui contribuenti a “sperare” in politici “paesani” per la sistemazione lavorativa di un proprio caro o , addirittura, per la sistemazione di pratiche amministrative non sempre forse figlie di un ortodosso e trasparente iter burocratico.
Alfonso Maria Liguori.