Shockati! Ecco come sono rimasti numerosi cittadini di Boscoreale quando mercoledì sera hanno visto un gruppo di ragazzi sconosciuti che armati di bombolette stavano spruzzando vernice colorata sui muri del comune, in Piazza Pace.
Da li a protestare contro questi “imbrattatori” e chiamare le forze dell’ordine perché intervenissero a fermare quello scempio, il passo è stato breve. Solo che gli “imbrattatori” non erano affatto imbrattatori e le bombolette non servivano per coprire le mura con scritte volgari e ingiuriose ma erano usate per tracciare disegni, personaggi, e scenari.
Insomma, quei ragazzi, che al suono di musiche “incomprensibili” – rumori, per tanti – stavano abbellendo i muri, erano degli esperti Writers – che tradotto in italiano vale “Graffitari” – e stavano lavorando con il beneplacito dell’intera amministrazione, portando a termine una performance di street – art o arte di strada. Insomma, ben pochi avevano capito che stavano di fronte a gente esperta e capace di trasformare un muro brutto per intonaco malandato e scritte ingiuriose in un’opera d’arte colorata e gioiosa. Una “incomprensione” tanto forte che ancora il mattino successivo era presentata agli amministratori come una mancanza di sorveglianza sui beni del comune.
Quando poi la vicenda è stata chiarita c’è stato anche qualche cittadino che ha fatto il “mea culpa” giustificando l’errore con la difficoltà a comprendere fenomeni artistici che in altre parti d’Italia e del mondo sono del tutto consueti. Basti pensare a Blu (è il nome d’arte) uno dei Writer italiani più bravi (il Guardian, giornale inglese, lo colloca tra i primi dieci artisti di questo genere al mondo) le cui opere – graffiti sono ospitate sui muri di città come Modena, Bologna, per comprendere quanto il fenomeno sia diffuso e quanto sia importante per capire in quale direzione va l’arte moderna. L’operazione art live a Boscoreale, però non è ancora finita. Resta da terminare la facciata nord del palazzo e poi – come rivela l’assessore De Falco – si metterà mano anche alla parete che affaccia su Piazza Pace.
Così, almeno si spera, non ci saranno più scritte e graffiti porno – stupidi a imbrattare il muro dal comune ma vere e proprie esibizioni di art live. E chissà che tra qualche anno non ci si ritrovi a possedere opere di grande valore.
Enrico Guastafierro