La squadra di Ulivi non chiude certo in bellezza l’anno solare, ma può comunque alzare il simbolico trofeo di Campione d’inverno a pari merito col Ponticelli. Solo 1-1 nell’ultima gara del girone d’andata contro il Barano. Risultato a dir poco sorprendente, se si pensa che gli ischitani per ben 85’ hanno giocato in dieci uomini.
Al 5’, infatti, Basso effettua un lancio lungo per Bianco, ma il portiere avversario sbaglia l’uscita fuori area e per rimediare smanaccia il pallone con le mani: punizione ed espulsione. Sembrerebbe una partita in discesa per la corazzata ercolanese, ed invece, come si era evinto già nei primissimi minuti di gara, i granata non sono in grande giornata e non riescono a punzecchiare gli avversari.
L’Herculaneum non riesce a “bucare” l’ottimo schieramento degli ospiti, anche perché i singoli non paiono avere lo spunto dei giorni migliori. I padroni di casa, allora, provano ad affidarsi ai calci piazzati: Franco, al 15’, mette una bella palla in mezzo da una punizione laterale, ma Casonaturale spara alto. Basso al 27’ ci prova dalla distanza, ma nemmeno il capitano dei vesuviani riesce a trovare il gol del vantaggio. Non molto di più fino all’intervallo.
Niente di nuovo, però, alla ripresa, quando nemmeno gli innesti di Cozzolino, Falanga e Laureto danno una scossa alla squadra. L’Herculaneum, tuttavia, riesce a siglare la rete dell’1-0 al 65’, grazie a Casonaturale, che nel mezzo di una mischia fa partire un destro molto preciso e potente, il quale si insacca nella porta del Barano.
Purtroppo, i granata cominciano ad arrancare, probabilmente per le fatiche di Coppa di mercoledì, e sugli sviluppi di una punizione laterale Oratore trova l’inzuccata vincente, quella del definitivo 1-1. A nulla serve, infatti, l’arrembaggio finale della squadra di casa, che riesce solo a sfiorare il nuovo vantaggio. La ripresa è prevista per il 5 gennaio, quando l’Herculaneum si troverà di fronte il Pimonte, contro cui, davanti al proprio pubblico, i granata proveranno a riprendere la marcia trionfale che li ha contraddistinti fino ad ora.
Michele Di Matteo