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De Laurentiis e il messaggio di fine anno: “Sono fiero dei miei calciatori ce li invidiano tutti, abbiamo vissuto un 2013 super!”

De Laurentiis Radio

BILANCIO DEL 2013:  “Un bilancio che ci deve far piacere. Capisco il tifo, il tifo è tifo, il tifoso ha un codice personae e vuole vincere e basta, ma bisogna ricordarsi come siamo partiti, come un nuovo club costituito dal nulla perchè non esistevamo più. Non bisogna ricordarsi di Maradona, così siamo scorretti, noi siamo ripartiti da zero, non esisteva più una squadra e s’è bussato in federazione che ci ha permesso di ripartire dalla C per l’importanza della tifoseria. Questo è il passato, ora sono venute fuori altre verità, come quella italiana di disagio a partire dagli stadi che non siamo riusciti a rifare come in Inghilterra e Germania. In Italia non si fanno certi fatturati e quindi non si è competitivi con le compagini più forti d’Europa. Noi fin dall’inizio, rispetto ad altri club, abbiamo sposato il fair play finanziario di Platini e ci siamo già allenati a questa capacità di fare con meno quello che altri con più non riescono. Noi abbiamo fatto il record di punti della storia del Napoli, noi abbiamo meno della metà del fatturato della Juve, la Roma non ha le coppe europee quest’anno e non dimentichiamo che siamo usciti dalla Champions con un record”.

MAZZARRI E BENITEZ: “Nulla contro di loro che hanno dato tanto al Napoli, ma abbiamo voluto fare una scelta internazionale con un tecnico capace di caratterizzare il Napoli con un gioco con un 4-2-3-1, come si gioca nei club più importanti al mondo. Il sistema di gioco però è complesso, i nostri devono adattarsi e migliorarsi e poi sul mercato serviranno giocatori per questa mutazione di gioco, ma non è detto che quelli che abbiamo in casa non siano capaci di interpretare questo gioco. Ora siamo terzi, ma con due punti in più dell’anno scorso ma con la Champions mentre l’anno scorso si abdicò dall’Europa League per dedicarsi al campionato”.

OBIETTIVI: “Rafforzare sempre il Napoli attraverso Benitez, a cui dobbiamo dare il tempo di fare la giusta semina. Benitez ha in un mano una formula Uno di raggiungere i traguardi voluti. La Ferrari sta sempre tra coloro che contano, come noi. Non mi sembra che altre squadre più blasonate di noi stiano facendo tanto bene”.

UN PENSIERO ALLA POLITICA E A SCHUMI: I politici non si interessano, questa legge non rilancia il calcio e negli altri paesi credono invece..”.A proposito di Ferrari: colgo l’occasione per lanciare un pensiero a Schumi, mi dispiace che una vacanza lo abbia messo in queste condizioni. Spero proprio riesca a riprendersi”.

MERCATO: “Regalo nella calza? Deve arrivare ciò che serve. Si è in due per vendere e comrpare, si possono fare previsioni da fantacalcio ma dall’altra parte potremmo ritrovarci club che non vogliono cedere opppure giocatori che non si vogliono trasferire a causa di moglie, fidanzate e famiglia. Voglio dire ai tifosi un’altra cosa: Quando parliamo di una disponibilità economica finanziaria, contempla ad altri club il costo del cartellino ed anche lo stipendio che a lordo sono cifre altissime. Si pagano stipendi e imposte, i costi non si possono dedurli al 100%. Paghiamo il 60% di tasse. Prometto di fare il massimo nel rispetto del fair play finanziario”. ” Il mercato di gennaio non è detto che ti possa risolvere subito le cose, abbiamo disponibilità economiche e non è detto che sia lo stesso a giugno. Stiamo negoziando da due mesi un giocatore sia con lui che con club, non ci hanno dato risposte definitive. Potremmo arrivare la notizia entro l’Epifania.Non si può comprare tanto per comprare. Possiamo anche fare investimenti in prospettiva, bisogna guardare anche al futuro”.

REGALO NELLA CALZA:  “Una partecipazione degli italiani al bene comune, uscire da questo letargo che ci ha impoverito. A Napoli servirebbe un anno zero, rimboccarsi le maniche a partire dalla terra dei fuochi col sindaco in prima linea. Fare in modo che la gente comune possa prendere in mano la cosa pubblica, è roba nostra, vostra, smetterà di lamentarci ed essere attivi”.

 

Cosimo Silva

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