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Partito il toto sindaco ad Ercolano: Strazzullo prova a ricompattare i ranghi

strazzullo

Richiama a se i fedelissimi il sindaco di Ercolano Vincenzo Strazzullo in previsione della certa ricandidatura per le prossime amministrative comunali.

Il buon Strazzullo starebbe oggi ricucendo le maglie di una rete progressivamente sfilacciata da diserzioni e cambi di casacca eccellenti tra i consiglieri ex scudieri del leder ercolanese. Si mormora che persino vertici romani del Pd (senatori) siano intervenuti per favorire Strazzullo con mediazioni tra ex strazzulliani calibrate “ad personam”.

Baluardo contro la leadership dell’attuale sindaco il giovane ma già temprato renziano doc Ciro Buoanjuto. Primo eletto tra le fila del Pd la brillante toga, nominata dirigente nazionale del partito direttamente dal segretario Renzi, avrebbe senza mezzi termini dichiarato di essere fortemente motivato nei confronti di Ercolano, di una realtà d’origine alla quale Buonajuto sarebbe pronto ad offrire massimo ausilio in qualità di sindaco.

Il toto politica è iniziato: da un lato c’è chi ancora non crede alle reali intenzioni di Buonajuto di candidarsi a sindaco dopo la nomina a dirigente nazionale, dall’altro si scommette sulla capacità aggregativa di Strazzullo che con poche “briciole” (in stile tipicamente Resinaro e non Ercolanese) potrebbe riformare la squadra che lo portò al successo plebiscitario nelle precedenti amministrative comunali. Un dato appare incontestabile: si parla, si mormora, si bisbiglia ma i vecchi tromboni della politica indigena continuano a fare il bello e cattivo tempo in città. Basta osservare le espressioni facciali di alcuni faccendieri, di parenti – collaboratori di noti leder politici ercolanesi per comprendere il livello di abbrutimento e il clientelismo spicciolo in cui da troppo tempo agonizza una delle perle più rappresentative del palinsesto turistico archeologico campano.

Questa è la realtà dei fatti: perifrasando una celebre e amara commedia di Eduardo De Filippo si potrebbe affermare che a Ercolano non si debba “aspettare che trascorra la notte” ma comprendere tristemente dove questa sia iniziata per mutarsi tragicamente in un eclissi socio economica senza fine.

Alfonso Maria Liguori

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