Il Gazzettino vesuviano | IGV

Poche ore all’esecuzione in India dei due ristoratori originari di Pozzuoli per aver servito carne bovina

indiaMancano poche ore all’esecuzione capitale per mezzo di impiccagione dei due italiani Antonio Gondasi e Maria Otalma, marito e moglie entrambi originari di Pozzuoli, entrambi però nati in India, rei di aver servito nel loro ristorante “O’ Pupett”, carne bovina, vietatissima nel territorio indiano secondo quanto denuncia il sito Napolivillage Pozzuoli che ha lanciato l’ allarme.

Ad oggi secondo Napolivillage ed altri siti nazionali ( mediterranews e io vivo a Roma e diversi blog che non hanno ricevuto alcuna smentita ) nessuno si è mosso per evitare questa barbarie. 
Nel ristorante, secondo l’accusa, Gondasi e Otalma servivano carne bovina a clienti occidentali provenienti da tutta Europa e anche Usa. Sul menù era ingannevolmente riportata in dialetto campano O’ piatt da cas (per sviare i controlli igienico-sanitari dell’ispettorato giudiziario). L’attività clandestina era sorta da almeno 10 anni, periodo in cui fu aperto il ristorante. La vacca in India è sacra, a proteggere le mucche in India ci pensa persino la Costituzione. La macellazione e la vendita della loro carne è punibile con sanzioni o, nei casi più gravi (e negli stati più severi) con l’imprigionamento e la pena di morte. Nel caso Gondasi-Otalma non è previsto l’intervento della Farnesina perchè, secondo quanto si legge online per la legge dello stato del Maharashtra, ogni cittadino (anche se di origine genealogica straniera), non acquisisce, se non tramite previa richiesta, la cittadinanza del Paese di appartenenza se indiano da più di due gradi di generazione. I coniugi verranno giustiziati, si apprende, il 4 di gennaio per impiccagione.
“Se la vicenda fosse confermata bisogna intervenire subito – raccontano il membro dell’ esecutivo nazionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, Paolo Tozzi Capogruppo degli ecologisti al consiglio comunale di Pozzuoli – per evitare una palese ingiustizia e la morte di due innocenti. Alla Farnesina chiediamo di verificare con urgenza la notizia ed eventualmente intervenire subito”.
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