Il Napoli targato Benitez si presenta per la prima al S. Paolo nel nuovo anno con i tre folletti alle spalle dell’unica punta Higuain. Quello stesso modulo che aveva decretato successi nello scorso mese di dicembre. Il tecnico spagnolo punta sulla velocità e soprattutto sull’imprevedibilità dei talentuosi trequartisti a disposizione. Le assenze obbligano il pluridecorato Benitez a compiere determinate scelte. Nella prima frazione la velocità di Martens crea non pochi scompigli nella retroguardia doriana. La trequarti azzurra è vigilata a turno dallo spagnolo Callejon e Martens e questo fa sì che il centrocampo privo del mastino Behrami è coperto.
Il raggio d’azione di Dzemailli è limitato proprio perché deve guardare sia le sortite offensive di Obiang (un ’92 davvero molto interessante) sia perché è da schermo davanti alla difesa. La prima parte fa notare che non ci sono affondi degli esterni bassi. Il tecnico serbo doriano ha preparato la gara cercando di sfruttare qualche errore sul lato del centro sinistra piazzando Kristic tra le linee, ma buona è stata la copertura del francese Reveillere. Nella seconda parte della gara, il tecnico partenopeo cerca le sovrapposizioni sulla parte sinistra inserendo Armero che divide la corsia con Insigne. Il Napoli aumenta intensità e ritmo e crea diverse occasioni per portarsi in vantaggio. Quel vantaggio che arriva per un’invenzione del Pipita che serve il belga Martens per la rete dell’uno a zero. La Samp non demorde e cerca spazio sulla corsia sinistra, proprio perché il colombiano Armero è poco propenso alla copertura e gli unici grattacapi arrivano sempre da quella zona del campo, un rischio valutato dal tecnico spagnolo. Il secondo gol arriva grazie a un’azione travolgente di Martens, il quale è fermato dal centrale doriano Mustafi solo con la mano e il conseguente calcio di punizione decreta il due a zero, una parabola precisa che s’insacca alle spalle del pipilet argentino Da Costa.
Il Napoli continua con il suo canovaccio tattico, da far notare a circa dieci minuti dal termine il cambio fra Callejon e Radosevic, a testimonianza di quello che abbiamo detto nelle giornate calcistiche precedenti, quando si pensava a continuare a giocare senza proteggersi, lo spagnolo Benitez sta entrando sempre di più nello scacchiere del calcio italiano, trasmettendo anche ai suoi calciatori quella giusta mentalità che porta su binari importanti.
Nando Zanga