D’Alessio a casa! Protocollata la fine dell’amministrazione pompeiana

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La mattina era di quelle tipiche del gennaio nostrano. Una bella giornata, soprattutto per Pompei, un tiepido sole cominciava appena a riscaldare la città. Mani fredde e fiato caldo che lasciava sbuffi di vapore tra quanti, incontrandosi dinanzi al comune pompeiano, si salutavano con un filo di sorriso sul volto.

La fine di D’Alessio, ormai ex sindaco della città del santuario e degli scavi, è scritta e, quel che più conta, sottoscritta da ben quattordici firme. Da lì a pochi minuti la folta delegazione si apprestava a salire al primo piano del palazzo per la consegna dell’atto che entra nella storia della città di Pompei: per la prima volta un sindaco sfiduciato dalla sua maggioranza.

Un atto che ormai era atteso da gran parte della città mariana e che si era concretizzato due giorni fa dopo la riunione che, in presenza di un notaio, aveva raccolto le firme di sfiducia e sancito il prologo dell’era dalessiana. Oggi il documento, piegato e portato sotto la giacca da uno dei consiglieri comunali sfiduciatari, è stato ufficializzato con l’apposizione di un numero di protocollo.

foto_gennaro2E’ l’epilogo. Il regno assediato da tanti fronti, principalmente da una società civile sfiduciata e delusa, è crollato sotto i colpi della propria inefficienza ed incapacità, ma anche a causa di troppe scelte poco chiare, di qualche avviso di garanzia di troppo e di qualche incredibile scivolone che ha caratterizzato la figura dell’ex primo cittadino.

Resta solo un dubbio che però pesa come un macigno: perchè solo adesso si concretizza ciò che in tanti si aspettavano da tanto tempo? Perchè coloro che oggi sono con il pollice verso nel condannare Claudio D’Alessio, meno di un mese fa gli rinnovavano la fiducia votando il bilancio? Cosa è cambiato in così poco tempo? Quali equilibri, quali interessi sono mutati?

foto_gennaro3D’Alessio abbandonato al suo destino da tanti ex dalessiani. Bene, ma c’è ancora un altro interrogativo: che fine ha fatto il suo principale referente politico? Che ruolo avrà avuto l’assessore regionale Pasquale Sommese che da sempre ha appoggiato il buon D’Alessio e ne ha dettato la storia politica? Nulla ha potuto o nulla ha voluto fare?

Pompei è alla vigilia di appuntamenti importanti; appuntamenti che segneranno cambiamenti epocali nella storia della città degli scavi. La città, oltre ad essere alla vigilia di un appuntamento elettorale che, stando a quanto è successo, sicuramente segnerà un cambio di rotta nella politica cittadina, è pur sempre la città del “Grande Progetto Pompei”, del nuovo corso della gestione degli Scavi, di un enorme flusso di denaro che investirà l’intera città.

Forse non tutti hanno messo a fuoco la portata del progetto che il generale Nistri dovrà realizzare. Il Grande Progetto non è solo un modo per provare a salvare le antiche vestigia della città distrutta, la prima volta dal Vesuvio, e successivamente dalla malafede camuffata da ignoranza. Il Grande Progetto Pompei dovrà essere il piano per rilanciare tutta la città mariana e l’intero territorio vesuviano. Tanti, troppi interessi economici sono in ballo.

Oggi, grazie a quanto voluto dai “magnifici 7×2”, l’amministrazione D’Alessio/Serrapica va a casa. L’opposizione che da qualche anno provava a sgambettare D’Alessio ha avuto ragione solo grazie al cambio di direzione di un manipolo di ex sostenitori dell’avvocato pompeiano. Che cosa ha determinato questo cambio di direzione?

In vista delle elezioni qualcuno ha voluto prendere le distanze e provare a rifarsi una sorta di verginità politica, tentativo che comunque giungerebbe con un notevole ritardo, o è stato qualche altro il motivo a determinare questa scelta?

Si dice che quando la nave sta per affondare i primi a scappare siano i topi, ma in questo caso la fuga è stata determinata da una nave che già navigava con una precaria linea di galleggiamento e che da tempo imbarcava acqua oppure da altri interessi, ben lontani dal bene della città?

I cittadini che andranno al voto fra qualche mese dovranno tenere ben presente tutte queste variabili. Il futuro sindaco di Pompei erediterà certamente una situazione economica, quantomeno, impegnativa, ma sarà anche tra gli attori principali di quanto si appresta a modificare l’intera città.
Buona campagna elettorale e soprattutto “buon voto” a tutti!

Gennaro Cirillo

 

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