Pompei, sfiducia al sindaco. Formalizzata stamane la consegna dell’atto.

Pompei non ha più un primo cittadino formalmente dal 07 gennaio 2014. Depositato il documento di sfiducia a Claudio D’Alessio presso l’ufficio di segreteria generale del Comune. Un atto dovuto previsto dalla legge che ufficializza il risultato della mozione di sfiducia al sindaco, oramai ex, promossa dai quattordici consiglieri firmatari.Pompei-Claudio-dAlessio

Delegato ufficiale per la consegna del documento è stato il consigliere Maurizio Cipriano che, stamattina, ha provveduto a recapitare l’atto che seguirà un iter preciso. Dalla segreteria generale del Comune di Pompei la sfiducia verrà inoltrata alla Prefettura di Napoli che provvederà a verificare la bontà del documento nonché la procedura adottata per mandare a casa il primo cittadino. Controlli ordinari, di routine che la Prefettura si accingerà a condurre a breve, non appena avrà fra le mani l’atto di sfiducia. A completare la prassi, l’arrivo del decreto di scioglimento del consiglio comunale del Presidente della Repubblica su proposta del Ministero dell’Interno. Passaggi obbligati e precisi che, entro al massimo un paio di giorni, porteranno all’arrivo del commissario prefettizio nella città mariana. A due giorni di distanza dalle firme della sfiducia, l’azione è stata formalizzata. I giochi sono fatti senza più possibilità di ritrattare eventuali firme. Una consegna, quella di stamane, di cui si è fatto carico il consigliere Maurizio Cipriano sostenuto da altri colleghi presenti.

La vicenda della mozione di sfiducia al primo cittadino non ha mancato di destare polemiche. Dibattiti accesi che vertono sulla tempistica della stessa. Secondo molti sarebbe stata una decisione tardiva, arrivata solo a pochi mesi prima dalle elezioni amministrative della città previste per maggio 2014. Perché il sindaco non è stato sfiduciato prima? Questa la domanda ricorrente. Un quesito legittimo, non biasimabile, alla quale ogni esponente politico della città sta dando una propria risposta, condivisibile o meno. Sulla questione dei tempi della sfiducia si è espresso anche Carmine Lo Sapio. “Molti cittadini di Pompei dicono che questa sfiducia a D’Alessio sia arrivata in ritardo” – esordisce così il fondatore di  Elaboriamopompei continuando: “purtroppo prima del 06 gennaio 2014 non c’erano i numeri utili, sufficienti e previsti dalla legge per mandare a casa il sindaco”. “Tre mesi prima delle elezioni sono pochi forse – conclude Lo Sapio – ma se si pensa che D’Alessio avrebbe potuto mettere mano anche al Puc cittadino (e quasi sicuramente lo avrebbe fatto) meglio averlo fermato comunque”.

Questa solo una delle tante opinioni che si rincorrono in queste ore. Pareri disparati ed eterogenei che  si inseriscono nel panorama di una congiuntura molto delicata per la vita politico-amministrativa della città di Pompei. Si guarda in direzione delle amministrative di maggio. Ma fra il passato e il futuro, Pompei dovrà fare i conti con un imminente presente, che ha il volto di un commissario prefettizio.

Marianna Di Paolo

 

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