Il 5 Gennaio si è conclusa la mostra in onore di Giuseppe Sodano uno dei più conosciuti artisti pomiglianesi, amato per il suo placido e solare carattere, insegnante d’ arte nelle scuole medie di Pomigliano d’Arco.
Ha esercitato tra gli anni ’70 e ’80 e nel decennale della sua morte un gruppo d amici trai quali Felice De Falco con l’ ausilio della Fondazione “Vittorio
Imbriani” hanno organizzato questa esposizione di quadri e sculture in suo onore nel Palazzo di cristallo della Distilleria a Pomigliano d’Arco.
All’interno della sala, i quadri dei primi anni ’70 del suo soggiorno caprese, che ritraggono la Piazzetta e Marina Piccola sul compensato di legno riportato su tela, restaurato da Vincenzo Sodano.
Presenti le opere di altri artisti compaesani che hanno conosciuto in vita Sodano e ne hanno condiviso la passione come Nicola Russo professore dell’Accademia delle belle arti di Napoli, conosciuto come l’autore della vetrata del cimitero Nuovo e della testa in bronzo di Matilde Serao esposta nel cortile dello Istituto Magistrale che porta il nome della scrittrice. Ma l’ evento culturale è stato anche un modo per promuovere i giovani talenti del nostro territorio quali Anna Poerio nipote di Alessandro Poerio, Cristina Sodano nipote dell stesso Giuseppe, Mariana d’Onofrio con i suoi quadri astratti e le giovanissime Ilaria Auriemma scenografa dell’ istituto d’arte e Simona Benetti.
Per le sculture presenti le opere di Domenico Mingione e Marialuisa Coppola e le ceramiche di Felice De Falco.
Grazie al supporto del Sindaco Raffaele Russo, la collaborazione dell’ assessore alla cultura Pasquale Lauri e del Dott. Elio Caiazzo, vicepresidente della Fondazione, dal giorno dell’inaugurazione, tenutasi il 20 dicembre, fino alla chiusura la mostra ha attratto numerosi curiosi e amatori riscuotendo un discreto successo. Alcuni visitatori dichiarano che l’unica pecca organizzativa è stata la non attivazione dell’ ascensore che avrebbe permesso anche a persone disabili o anziane di raggiungere il terzo piano che ospitava appunto la mostra.
Gli organizzatori si dicono fiduciosi per il futuro ed intenzionati a dare vita ad altri eventi per un paese che pullula di talenti senza sottovalutare il fatto che Pomigliano d’ Arco può avvalersi delle strutture architettoniche di cui dispone lasciate sterili e inutilizzate
per troppo tempo. Un modo per i signori amministratori di dimostrare ai propri cittadini che i milioni di euro spesi in passato in strutture come questa potrebbero non essere più considerati uno spreco e un furto.
Cinzia Porcaro