Gennaio 2014 si riapre l’anno con le medesime dolenti note del 2013, assenza totale di controllo su una proprietà pubblica, ossia le Terme di Stabia S.p.A. Ultimo atto vandalico perpetrato ai danni di un patrimonio pubblico è del 6 Gennaio c.a., ove ignoti, ma certamente vandali, hanno continuato nella loro opera distruttiva, vista l’assenza, l’immobilismo e l’incapacità gestionale della cosa pubblica, da parte della compagine amministrativa locale.
Abbiamo posto alla loro attenzione delle proposte che vengono da lontano, ma cosa ci hanno offerto in cambio, nulla, tant’è che i vandali indisturbatamente colpiscono ancora.
Intendiamo fermamente continuare a denunciare pubblicamente lo scempio, che si perpetua nei confronti delle Terme di Stabia, nei confronti dei lavoratori, nei confronti della Città, senza che
nessuno ponga freno a questa desolante distruzione del nostro territorio cittadino.
Sarebbe opportuno, che la Procura della Repubblica Oplontina intervenisse sulla questione, almeno per fare luce sulle responsabilità, che certamente non possono trovare come scusante la mancanza di
risorse economiche o il dissesto finanziario, in quanto scelte politiche dell’Ente Comunale. Abbiamo chiesto di recente, alla luce di una mancanza d’idee, di comprendere come nel breve si
vuole affrontare questa fase di cosiddetta transizione, ma anche in questo caso sulle tematiche sociali, organizzative, vi è un vuoto assoluto.
Quindi richiediamo a questo punto, al Responsabile Unico di questa vicenda, in quanto azionista Unico delle Terme di Stabia, di convocare ad horas un incontro con le RSA Terme di Stabia per
fornirci le risposte su questioni di sua stretta competenza.
Nel frattempo sarebbe auspicabile, che si attuino quelle scelte posta a tutela dell’immobile, ove così non fosse, sarebbe chiara l’idea che le Terme, devono diventare come l’adiacente struttura
alberghiera, posta nell’oblio più totale ed nella disponibilità di chiunque voglia entrare. Questa assurdo menefreghismo, avrebbe anche però come unico denominatore, una becera
speculazione immobiliare e societaria, le cui vittime sono i lavoratori delle Terme di Stabia.