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Venerdì all’Istituto Studi Filosofici di Napoli: «Il senso della vita tra psicologia e filosofia»

serra di cassano

Nella prestigiosa sede dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, venerdì 10 gennaio 2014, alle ore 16,30, sarà presentato il Corso di Counseling Filosofico dal titolo «Il senso della vita tra psicologia e filosofia», promosso dall’Istituto Nea Zetesis di Napoli, diretto dal prof. Mario Mastropaolo. Parteciperanno  il direttore del Corso,  Giovanni Casertano, docente di Storia della Filosofia Antica, Università Federico II, Mario Mastropaolo, docente di Psicologia Generale alla Federico II, Matteo Palumbo, docente di letteratura italiana, Università Federico II.

Il Counseling è costituito da tre principali aree disciplinari: filosofica, letteraria e  psicologica,  si rivolge in particolare ai laureati in filosofia, ma anche a tutti gli studiosi di scienze umane che hanno un interesse rispetto a questa specifica formazione e considerano la possibilità di  intervenire in maniera efficace nelle  relazioni di aiuto.

Il Corso offre gli strumenti ed un’adeguata preparazione teorica ed esperienziale nel campo della psicologia umanistica ed esistenziale ed intende recuperare tutte quelle speculazioni filosofiche ed espressioni letterarie che, in particolare, hanno trovato le parole più idonee per alleviare il dolore della condizione umana, a  partire dal dialogo e dall’elaborazione del rapporto dell’uomo con la sua esistenza.

Il programma si propone di arricchire la consueta proposta formativa del “counseling filosofico” attraverso l’integrazione di esperienze di relazione e comunicazione affettiva nel qui ed ora. Da questo punto di vista, l’approfondimento della speculazione filosofica non può essere disgiunto da una psicologia dell’essere.

“Purtroppo una prospettiva filosofica che tende a potenziare l’intelletto, come un aspetto della personalità, staccato dal mondo reale – dichiarano i docenti del corso  – e la tendenza a trasformare la realtà stessa in astrazione e generalizzazione, hanno contribuito  non solo a penalizzare la formazione e lo sviluppo della personalità, ma hanno  anche ceduto il campo all’avvento della cosiddetta psicologia senz’anima. Abbiamo ritenuto inoltre opportuno inserire nel programma un’area letteraria,  visione più ampia  tale da  contrastare l’ingenua prospettiva di quella psicologia che vorrebbe ridefinire in chiave interpretativa la vita e le opere digrandi conoscitori dell’anima dell’uomo”.

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