Grande successo ad Ischia per l’iniziativa “Alla scoperta della città “turrita”, il ricco percorso storico culturale che ha ottenuto grande successo nel corso delle festività natalizie e che sarà prorogato, a grande richiesta, per tutti i fine settimana di gennaio.
La Cooperativa Cultura Felix, da anni impegnata nel settore dei Beni Culturali, in collaborazione con il Comune di Forio e con la Pro Loco Sant’Alessandro, propone un affascinante percorso nel centro storico, che culminerà nella mostra allestita in uno dei luoghi simbolo dell’isola, il Torrione.
Abitato sin dai tempi più antichi e particolarmente esposto alle invasioni di pirati turchi e saraceni, il territorio ha visto l’edificazione di torri, chiese e vicoli che saranno al centro del viaggio storico per i turisti e gli isolani stessi.
Le storiche dell’arte Ilaria Di Meglio e Stefania Napoleone accompagneranno i visitatori alla scoperta della città “turrita” e dell’Ottocento foriano.
Il percorso partirà dal panoramico piazzale del Soccorso, che prende il nome dall’omonima chiesa trecentesca, custode del restaurato crocifisso ligneo cinquecentesco, e proseguirà con la visita a Santa Maria di Visitapoveri, vera e propria pinacoteca del pittore foriano Alfonso di Spigna. La visita guidata raggiungerà, attraversando i “vicoli saraceni” del centro, le Basiliche di San Vito, dedicata al Santo Patrono, di cui si conserva la celebre statua in argento realizzata su progetto di Sammartino, e di Santa Maria di Loreto, di fondazione trecentesca e riccamente decorata in epoca barocca.
Il percorso permetterà ai visitatori di ammirare palazzi nobiliari e le torri Costantina, Torone, Milone, Quattrocchi, erette a difesa e rifugio dalla popolazione. Sono ben dodici, edificate e distribuite lungo il territorio, tanto da giustificare l’appellativo storico di “turrita” che da sempre accompagna la città di Forio, tant’è che culmine del viaggio sarà proprio la visita alla più importante tra le queste, il Torrione.
Simbolo del Comune, il Torrione è custode delle straordinarie opere dello scultore Giovanni Maltese, che ne fece la sua dimora e il suo studio.
I visitatori potranno ammirare, nella sala superiore, le opere in gesso dell’artista foriano e scoprirne la vita e l’ispirazione artistica, sempre così ancorata alla realtà del suo tempo. Al piano inferiore, invece, l’esposizione temporanea di antichi costumi, usi e tradizioni locali offrirà ai visitatori uno spaccato sulla vita contadina e popolaresca dell’Ottocento foriano.
Agnese Serrapica