La sfiducia al sindaco Claudio D’Alessio, anche se con tre anni di ritardo, – afferma il coordinatore politico dell’Altra Pompei Ferdinando Uliano – fa sì che la maggior parte del consiglio comunale si ritrovi oggi sulle mie posizioni. Tuttavia tengo a precisare ai cittadini che mentre io ho rinunciato alla cosiddetta poltrona all’inizio dei cinque anni, oggi, a soli tre mesi dalle elezioni, questa azione appare inutilmente purificatrice.
La politica pompeiana è scaduta nello squallore più totale. Noi dell’Altra Pompei apprendiamo con sconcerto che questo atto di sfiducia sarebbe maturato all’interno di un albergo dove si sarebbero ritrovati non dei turisti ma un notaio e alcuni consiglieri. Questo è senz’altro il peggior modo in cui degli amministratori eletti dal popolo potevano affrontare un argomento essenziale per la vita della città, lo dovevano fare nell’assise comunale nell’ aula consiliare dove loro sono stati eletti dal popolo. E’ lì che si porta avanti una sfiducia guardando in faccia i cittadini.
La mia sfiducia al sindaco D’Alessio – prosegue Uliano – risale a tre anni fa. I miei ex colleghi, invece, hanno continuato a persistere e a condividere le responsabilità di questa amministrazione. Sebbene, infatti, taluni sostenessero di appartenere alla maggioranza e altri minoranza tutti sono stati conniventi del degrado della nostra amata città.
Per questo noi dell’Altra Pompei siamo lontani da questi personaggi che hanno preso parte alla sfiducia. Non conosciamo eventuali retroscena di questa oscura vicenda che può essere sicuramente ascritta al più becero tatticismo elettorale. Tuttavia sappiamo che si tratta di un modo di fare politica che non ci appartiene.
Oggi l’Altra Pompei – sostiene il coordinatore politico – ribadisce la necessità di un rinnovamento totale dei metodi della politica che deve essere fatta da persone con dignità e moralità. Non c’è alcuna moralità e dignità nella sfiducia di queste ore.
Non appoggiamo il sindaco D’Alessio che non doveva andare via ora ma tempo fa mettendo fine al degrado in cui oggi ci troviamo. Noi abbiamo contestato e contrastato il primo cittadino denunciando in questi anni i suoi soprusi e la sua tirannia come con l’esternalizzazione del cimitero e della casa di riposo, o con l’affidamento dei servizi finanziari a Publiservizi. E’ lungo l’elenco degli errori e dei bubboni che troveremo a Palazzo De Fusco ma i cari consiglieri firmatari, soprattutto della maggioranza, oltre a esser stati conniventi e aver appoggiato questo andazzo hanno sostenuto una pseudo posizione con un atteggiamento becero che non appartiene alla vera politica, quella per la quale erano stati eletti dal popolo.
Oggi noi dobbiamo inaugurare una nuova storia della politica pompeiana, lo faremo con sobrietà e gestione ordinaria. Lo ripetiamo: Pompei non ha bisogno né dei bandiere o festini. Noi saremo presenti prossimamente con sedi sia in periferia che in centro a Pompei. Abbiamo già una sede ufficiale a via Crapolla II n. 60 presso Felice Tammaro, un benefattore che ha messo a disposizione gratuitamente la sua tenuta per ospitare prima le associazioni ed oggi questo nostro movimento di liste civiche.
Noi dell’Altra Pompei siamo aperti a tutte le forze sane che dicono no a questi personaggi che da troppi anni hanno retto le sorti della politica cittadina con un clientelismo spietato e scorretto. Noi non prometteremo niente. Le promesse che costoro hanno fatto in tanti anni oggi ritrovano un cittadino sfiduciato e incerto. Qualcuno dice che è tornato il sereno sul volto dei cittadini. Tuttavia bisogna fare molta attenzione a parlare di serenità. Non c’è serenità ma indifferenza tra i Pompeiani ed è lì che ci rivolgiamo per ritornare alla vera politica fatta con semplicità, ascoltando e partecipazione della cittadinanza.
Noi dell’Altra Pompei non siamo i fuggiaschi dell’ultima ora che abbandonano la nave che affonda. In queste ore spuntano come funghi liste dei firmatari della sfiducia che hanno bisogno di andarsi a trovare un posticino per essere rieletti. Perciò cari pompeiani dovete fare attenzione: non vi fate illudere ancora una volta. Mandiamoli a casa e portiamo finalmente a Palazzo De Fusco 16 nuovi volti che non hanno necessità di promettere niente. Ai cittadini faremo una sola promessa: cambiare pagina in città dandole moralità, trasparenza e gestione ordinaria. Ci batteremo per realizzare pochi punti ma concreti da attuare insieme ai cittadini. E’ con loro che noi andremo a decidere soprattutto cosa bisogna fare per la città. Per questo un’assise comunale deve essere itinerante sul territorio in cui tutte le frazioni si sentano veramente Pompei. Per questo dobbiamo verificare da subito se ci sono problemi economici e amministrare la città come una famiglia. Tutti insieme riusciremo a affrontare i problemi economici che questa amministrazione, come sembrerebbe dagli atti, ha creato.
Noi dell’Altra Pompei – conclude il coordinatore Ferdinando Uliano – ribadiamo di essere lontani anni luce dai firmatari dell’atto che rappresenta lo squallore totale in cui è scaduta la politica cittadina. Facciamo appello ancora una volta a tutte le forze sane della città che vogliono unirsi all’Altra Pompei e anche a qualche bravo amministratore perché non bisogna fare di tutta un’erba un fascio.