Anche io ho evitato di diffonderla per non gettare fango sul parlamentino campano, interessato quotidianamente da scandali che ledono la dignità non solo dell’ente, ma anche dei cittadini.
Ora, però, per il rispetto di quel supremo valore che è la verità, non posso non spiegare i motivi per cui non faccio più parte di quel consesso. Le misure cautelari assunte nei confronti del consigliere regionale cui sono subentrata sono state congelate in attesa di giudizio.
È quanto prevede la legge regionale numero 1 del 2007, che, all’articolo 9, specifica come la costituzione di parte civile dell’ente nel processo penale non costituisca causa di incompatibilità. Un altro regalo di Bassolino & Co, che con la loro attività legislativa hanno pensato prima a tutelare se stessi.
L’onestà, la trasparenza, il rigore e la dignità della Regione venivano sempre dopo i loro interessi. Per questo motivo io, che sono una dei pochissimi consiglieri attualmente candidabili, sono fuori dal Consiglio regionale. Il mio disappunto non è legato all’interruzione dell’attività politica, che continuo a svolgere con le iniziative dell’unica sede di Forza Italia in Penisola sorrentina, ma è dovuto ai soprusi, alle illegittimità e alle illegalità che si perpetrano in un ente lontano dalle persone.
Come potranno i cittadini aver fiducia in questa istituzione? Arriveranno i forconi o palazzo santa Lucia imploderà per l’entropia di malcostumi troppo diffusi?”