Aldo Fabrizi in un noto film di molti anni fa diceva a Totò: “Giù il cappello”. Questo imperativo è ciò che vorremmo dire a quella parte di tifoseria napoletana che aveva messo in discussione Lorenzo “il magnifico” Insigne sol perché in astinenza da gol. Ora che al “Bentegodi” di Verona il nostro Lorenzinho s’è sbloccato ed ha realizzato, specie per il suo morale, un’importante rete, davvero qualcuno dovrebbe tirar giù il cappello. Il folletto di Frattamaggiore che tanto agognava questa rete e percepiva i “rumors”, dopo la rete ha portato la mano destra all’orecchio, in aperta polemica con i critici, come a chiedere “Ora cosa avete da dire?”. Noi invece non abbiamo mai osato mettere in discussione il suo talento e l’apporto alla squadra, perché il calciatore si valuta secondo vari parametri, non soltanto per le reti che realizza. Se così non fosse dovremmo dire che il giovane Berardi del Sassuolo, forte delle sue 11 reti, è uno dei migliori calciatori italiani. Il cosentino invece è un giovane interessante, di belle speranze, che dovrà confermare nel tempo le sue doti e raggiungere un rendimento costante. Prerogative che ha già raggiunto Lorenzo Insigne che, reti a parte, già è nel giro della Nazionale maggiore, stimato dal Commissario Tecnico Cesare Prandelli perché ha già fatto vedere all’Italia intera le sue doti. Grande tecnica individuale, come non rammentare quei magnifici “stop al volo” dopo lanci di 30/40 metri, visione di gioco, riesce a verticalizzare come pochi e soprattutto gioca per la squadra. Ora che si è sbloccato, si auspica realizzerà altre reti, e nessuno più avrà da ridire e quei gufi che s’intravedevano all’orizzonte spariranno. Grande la sua gioia per una rete che inseguiva da tempo, ancor più bello è stato vedere la felicità nei volti dei compagni di squadra. Ciò a riprova di quello spirito di gruppo creato da Rafa Benitez. Il primo a festeggiare Lorenzinho è stato l’autore dell’assist vincente, il ritrovato Maggio nel cui volto traspariva la gioia per la rete del compagno, stesso giubilo nel volto di Hamsik che è scattato dalla panchina per abbracciare “il magnifico”. Lorenzo non aveva bisogno di dimostrare nulla, ma se qualcuno vuole le marcature è stato servito.
Annibale Nuovanno